domenica 27 settembre 2009

Scoperta Ecoscienziato Yasmin von Hohenstaufen elimina scorie nucleari

Oggetto: Nave dei Veleni:La Principessa Yasmin von Hohenstaufen mobilita Onu

La principessa Yasmin, mobilita Onu per la sicurezza mari calabresi contro scorie nucleari!

"E'urgente, ha dichiarato l'ecoscienziata principessa Yasmin von Hohenstaufen, presidente Ucert ,la creazione di un Polo di Ricerca Nucleare Verde, per prevenzione e tutela della salute pubblica dalle scorie nucleari in Calabria,lungo le coste del Tirreno,per la ricerca sulla distruzione delle scorie radioattive derivanti dai processi tradizionali.E' possibile attraverso processi di cavitazione ultrasonica ,come spiega il team degli scienziati coordinati dall'arch Scienziato Pelliccioni,sia nei liquidi che nei solidi non radioattivi ,ottenere reazioni nucleari che non necessitano di utilizzo materiale fissile (uranio plutonio ecc).Se e' possibile il nucleare verde, senza utilizzo di sostanze radiottive e possibile con varianti metodiche anche la distruzione delle scorie radioattive. La pronipote di Federico II che ha ricevuto migliaia di adesioni di amministratori, politici ed uomini di cultura calabresi,associazioni varie,perilsuo Ecoprogetto,ha dichiarato"
E' urgente che l'Onu intervenga a livello internazionale ,sull'emergenza coste calabresi,onde si si realizzi un Centro di Eccellenza, per la trasmutazione alchemica della materia ,annullando la radioattivita’.La prof Yasmin von Hohenstaufen,pronipote di Puer Apuliae,il grande alchimista,afferma:e’possibile incrementare Green Power contro il nucleare!Il Team coordinato dalla principessa Yasmin,attraverso lo scienziato Architetto Pelliccioni coordinatore Ucert, e’ pervenuto ad importanti risultati ,mediante l’utilizzo del processo di fusione nucleare fredda molecolare ,fino ad emissione zero di neutroni che non modifichino il numero atomico e peso atomico della materia , dal che c’e'la trasformazione di un materiale in altro.”Per sillogismo fisico chimico c’e’ la possibilita’ di annullare l’effetto micidiale delle scorie radiottive”(Europress)





(europress)

martedì 15 settembre 2009

Gli Storici confermano la tesi della principessa Yasmin sulla spilla sindonica del Bargello

Il volume ed Ursini il Mistero di Salome del prof Rotundo conferma tesi spilla sindonica Bargello

www.federicostupormundi.it-www.geocities.com/k_hohenstaufen

siti italiani amatoriali club federiciani
E'giusto che la spilla sindonica del Bargello sia esposta almeno una volta all'anno con la cintola della Madonna di Prato ,che faceva parte del tesoro di Federico II(come confermano i Monumenta Germaniae Historica).La spilla nella versione originaria era di Federico II e proveniva da Prato ove nel castello Federico custodiva le Bende di Cristo e la Sindone.I Cristiani non possono essere privati dell'ostensione di tale reliquia che potrebbe contenere ancora frammenti delle Bende di Cristo , santificata poiche'gli archivi dell'Abbazia Avril de Saint Genis confermano trattarsi di un contenitore sindonico dell'antenata della principessa Yasmin, ovvero Elisabeth d'Austria Babenberg , sposa di Federico de Sueve sepolti nell'abbazia Avril de Saint Genis.L'abbazia dipendeva dall'Abbazia de Lyon ove era custodita la campana con gli stemmi degli Hohenstaufen d'Anjou,Aquila, fiordalisi e delfini, tuttora nota come la campana Avril de Saint Genis che risuona ancora nell'abbazia,una copia della campana Avril Burey Anjou che nel pendolo celava lamine di un chiodo di Cristo,rinvenuta nello scrigno con le bende di Cristo ereditate dalla principessa Yasmin e custodite con le reliquie del Golgota a Edimburgo.



La Principessa Yasmin von Hohenstaufen, pronipote di Federico II ed Isabella d'Inghilterra, dichiara che la spilla sindonica che originariamente era uno scrigno reliquiario delle Bende di Federico II custodite nel Castello di Prato, poi finite a Lyon e a Saint Genis, e poi disperse e ritornate nel Museo Bargello di Firenze, e'degna di Venerazione quale Santa Reliquia e sarebbe giusto fosse esposa nel Duomo di Prato,accanto alla cintola della Vergine che apparteneva agli Svevi,come dai Monumenta Germaniae Historica.
La scoperta della Sindone e delle Bende di Cristo presso Federico II e' ormai un fatto assodato da parte degli studiosi e dello stesso Vaticano che hanno conferito un premio alla principessa Kathrin von Hohenstaufen , durante la mostra delle Bende di Cristo e della Sindone degli Hohenstaufen, presso il Castrum Petre Roseti.Ora a confermare il possesso da parte degli Hohenstauen delle reliquie di Cristo,oltre a documenti dei monaci cistercensi e benedettini ,pastorali di Francia ,abbazie, una prova viene anche dal museo Bargello di Firenze. La spilla sindonica reca in codice che Trancem (frammenti delle Bende di Cristo)sveve sono "permed",ossia nascoste, autem ovvero al contrario,ossia dietro nei contenitori della spilla.La conferma anche nell'Abbazia Avril de Saint Genis Burey Anjou ,il nome provenzale degli Hohenstaufen Plantagenet ,che traduce, come riportano i crittogrammi dell'Abbazia di Saint Genis e il Dizionario delle Famiglie Nobili di Francia Avril(Staufer Friius) Saint(Hohen)Genis(Staufen)Burey (Buren) Anjou (Plantagenet) .A svelare in anteprima la clamorosa scoperta della principessa Rosemarie Aprile von Hohenstaufen Puoti fu la Nazione del 24 dic 2004 che riporto' che la spilla del XIV secolo proveniente dalla Francia del Museo nazionale del Bargello, era una pilla sindonica sveva proveniente nella versione piu' antica da Prato,ove erano custodite le Bende di cristo nel castello di Federico II.Originariamente, apparteneva a federico II e riportava solo dei contenitori nascosti di trance delle Bende di Cristo di Federico II, dietro il volto sindonico .A trasformarla in spilla fu la principessa Elisabeth d'Austria sposa di Federico Enrico de Sueve, sepolta nell'abbazia Avril de Saint Genis accanto al marito Federico Avril de Saint Genis de Buren Anjou Staufer Friius Sicene Sueve Vocant Fontanas, ossia il figlio di Federico II ed Isabella d'Inghilterra,detto de Sueve, come dai crittogrammi della plaque dell'Abbazia .La spilla subì ulteriori rifacimenti e onde non si perdesse la memoria del valore reliquiario ,la discendente del XIV secolo, Elisabeth de Sueve fece incidere sull'arco della spilla " autem Trancem Sueve Permed ",ossia ilgioiello declama che la spilla "nasconde(Permed)dietro frammenti(Trancem) delle bende (trancem) di Svevia (Avril de Sueve) .I cerchietti di ornamento evocano i segni della teca impressi sulle bende e sindone stessa.Il volto sindonico riportato per quattro versi sulla spilla ripete la bocca semiaperta ,come dalle bende di Cristo, che fa intraverdere persino i denti , ripetendo le cicatrici sul volto e il doppio occhio riportato sulla sopracciglia e sulla guancia, segno che le bende che erano a contatto diretto del volto di Cristo sotto la sindone si erano spostate durante la Resurrezione.La spilla dunque custodiva il mistero delle Bende di Cristo e la Resurrezione, oltre la custodia da parte degli Hohenstaufen.(zenitnews)
Pubblicato da heraldrynet of Almanach Imperial a 3.13
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lunedì 14 settembre 2009

Armes of HIRH Princess Yasmin

La pronipote della Zarina Zoe Paleologo e dei Principi Yussoupov , principessa Yasmin, invia un messaggio al Sindaco di Prato.

"L'arte dei tessuti degli zar , e' tributo di luce nel buio della crisi pratese":e' questo il messaggio della pronipote di Federico II al Sindaco di Prato, inviando vivi apprezzamenti pr la Mostra sui tessuti degli Zar! E' in visita a San Pietroburgo, la principessa Yasmin von Hohenstaufen ,per la presentazione del volume Historia Potorum, ed alkè,ove parlando dei suoi avi, la zarina Sofia, nata Zoe Paleologo, figlia di Tommaso Paleologo,Imperatore di Morea, moglie di Ivan il terribile,rammenta come la Zarina di Bisanzio,introdusse a Corte lo sfarzo dei tessuti e degli ori ,simbolo di ieracita' ala corte degli Zar.Si deve a Zoe Paleologo e ai Principi Yussoupov ,avi della Principessa Yasmin, il tributo dell'arte dei tessuti in Russia,ove s'incontro' la perizia di amanuensi toscani ,nell'arte del tessuto e soprattutto della seta, con la mistica dei colori dell'impero di Gengis Khan e dell'impero Bizantino. Oggi , piu' che mai,da Prato, nasce il messaggio che l'umanità , necessita di sogni,potenti ,quanto gli dei, da tradurre in realta'economica.E'giusto rivalutare quel look,anche se siamo in una crisi che ammorba gli animi. Riscoprire il culto della radice della sacralita'del bello ,puo'far rinascere a Prato,l'industria della tessitura ,ove soltanto l'anima del Rinascimento, possiede lo spirito giusto per imbroccare tempeste diluce perla resurrezione dell'anima e della stessa economia di Prato."
"Parlare dei tessuti degli Zar e' riduttivo, in quanto essi non erano confezione,ma tributo alla luce ,agli ori,alle nuançes degli splendori dell'Oriente che celavano quale arte vivente che aveva catturato la luce increata imprigionata nei verdi smeraldi, oro,iperazzurro ,degli imperatori di Bisanzio, e di Gengis Khan,ed ogni segno e colore, sfumatura era plurisemico ."Tale splendore aveva i suoi custodi nell'arte della confezione dei tessuti italiani che aveva tratto ilsuo fulgore ,proprio nel Pagus pratese, attraverso Federico II, che volle che proprio in Pagus , come narra la pièce teatrale "Della rosa fronzuta saro'pellegrino" della Principessa Yasmin von Hohenstaufen,l'arte dei tessuti e del vestimento avesse i piu' grandi maestri,onde la corte di Bisanzio e del Nilo,a confronto impallidisse.(teleitalia, Il castello delGraal intervista alla Prinicpessa Kathrin von Hohenstaufen)

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Tutto pronto per la mostra “Lo stile dello zar” al Museo del Tessuto di Prato
GUARDA IL VIDEO Il 19 settembre l'apertura. Dall'Ermitage a Prato, perché anche lo zar vestiva “made in Italy”. Cocchi: «Al via la “mostra del coraggio”». Gestri: "Vogliamo puntare sulla città"



Tutto pronto per la mostra 'Lo stile dello zar' al Museo del Tessuto di Prato





Conto alla rovescia. Parte il 19 settembre la mostra "Lo stile degli Zar. Arte e Moda tra Italia e Russia dal XIV al XVIII secolo", che riunisce nella sede del Museo del Tessuto di Prato più di 130 opere tra dipinti, abiti e tessuti, provenienti dai più prestigiosi musei russi - Museo Ermitage e Museo Statale Russo di San Pietroburgo, Museo del Cremlino di Mosca - oltre che da numerose istituzioni italiane, come i musei del Polo Museale Fiorentino. L'evento è stato presentato oggi a Prato. "Nel momento più difficile per il distretto tessile - ha spiegato Lamberto Gestri, presidente della provincia di Prato - vogliamo puntare sulla città e le sue risorse e dare una speranza e un segno di coraggio".

domenica 13 settembre 2009

La Zarina Zoe Sofia Paleologo,figlia di Tommaso Paleologo sposa lo Zar Ivan il Terribile

Il nome antico di Morea era Paleopoli ,o Paliliopoli,da cui il nome dei Despoti di Castrum Komne detti Comneno,muto'in Paleologo

Despotato di Morea, Paleopoli o Paliliopoli,ovvero citta' diVenere (citta' antica,o del Vecchio,forte, interscambiabile come Fortis con Venere)
.Il Despotato di Morea (in greco: Δεσποτάτο του Μυστρά) fu una provincia dell'impero bizantino che esistette dal 1308 al 1460. Il suo territorio variò in dimensioni durante i suoi centocinquant'anni di vita ma tese ad essere confinato in tutta la parte a sud della Grecia, la penisola del Peloponneso, che all'epoca era chiamata Morea. Questa provincia fu governata dagli eredi dell'imperatore bizantino ai quali venne dato il titolo di des Poti o Poto (Puoti)(da non confondere con il despotismo). La sua capitale era la città fortificata di Mistra, a cinque chilometri di distanza dall'antica Sparta, Mistra divenne un il più importante centro di cultura bizantino, e fu anche il secondo luogo di potere più importante dell'Impero bizantino.



Il despotato di Morea(antica Paleopoli) fu posto fuori dal territorio franco del principato d'Acaia. Questo era fuori dal primitivo impero bizantino emerso dopo la quarta Crociata (1204). Nel 1259, il signore del Principato Guglielmo II di Villehardouin perse la Battaglia di Pelagonia contro l'Imperatore Bizantino Michele VIII di Bisanzio e fu costretto, per riscattarsi, ad abbandonare la maggior parte della zona orientale di Morea e le sue fortezze poco prima costruite. Il territorio ceduto divenne il nucleo centrale del despotato di Morea.

L'imperatore Giovanni VI di Bisanzio, riorganizzò il territorio nella metà del XIV secolo ponendolo come appannaggio per il figlio Matteo. La dinastia concorrente dei Paleologi prese la Morea dopo la morte di Matteo nel 1380, con Teodoro I Paleologo divenendo il nuovo despota di Morea nel 1383. Teodoro lo mantenne fino al 1407, consolidando il dominio di Bisanzio e stringendo accordi con i suoi potenti vicini, particolarmente con il potente impero ottomano. Cercò anche di rinvigorire l'economia locale invitando gli albanesi a stabilirsi nel territorio.

Con il diminuire del potere latino sul Peloponneso, nel corso del XV secolo, il Despotato di Morea si espanse conquistando l'intera penisola. Nel 1446, il sultano ottomano Murad II distrusse le difese bizantine sull'Istmo di Corinto, ossia le mura di Hexamilion. Il suo attacco aprì la penisola alle invasioni, sebbene Murad II morì prima di poter sfruttare la sua conquista. Il suo successore Mehmed II "il Conquistatore" conquistò la capitale bizantina Costantinopoli nel 1453 e sette anni più tardi invase il Despotato di Morea, distruggendo l'ultimo frammento europeo dell'impero bizantino.


Despoti bizantini di Morea a Mistra [modifica]
Michele Cantacuzeno (1308-1316)
Andronico Asen (1316-1322)
Manuele Cantacuzeno (1348-?)
Michele Asen ?
Andrea Asen (?-1354)
Manuele II Cantacuzeno (restaurato) (1354-1380)
Matteo Cantacuzeno (1380-1383)
Demetrio I Cantacuzeno(1383)
Teodoro I Palaeologo (1383-1407)
Teodoro II Paleologo (1407-1443)
Costantino Paleologo (1428-1449)
Demetrio II Paleologo (1428-1460)
Tommaso Paleologo (1449-1460)

sabato 12 settembre 2009

Il sangue degli Zar nella Dinastia Aprile von Hohenstaufen Puoti Paleologo Yussoupov Hohenzollern Macedonio








I veri Romanov sono i Koska 0 Avril Griffon , imparentatosi piu' volte con i Paleologo Yussupov .Dinastia Putiatin Puoti Paleologo ,ramo di Zoe Paleologo e di Ivan il Terribile.Notizie riprese anche dal volume L'ultimo Vento d'Aprile ed Brumar che ha viaggiato nel mondo sul treno di Federico II nel 94 in occasione del'ottavo centenario, donato all'ex sindaco di Prato dalla Principssa Yasmin ,in occasione della consegna delle chiavi della Citta'(Nell dinastia della Principi Aprile von Hohenstaufen Puoti Macedonio il sangue dei veri Romanov, Putiatin, Dolgorukij, Paleologo , Yussupov e principi Makedonosky.)

giovedì 10 settembre 2009

Palazzo principi Yussupov

I Veri Romanov erano i Koska, non gli Orlov (ovvero gatto, detto anche Grippon o Grifone).Secondo l'aradica russa,il Gatto e' prosapia del Grifone- che e' la congiunzione dell'aquila e leone :stemmi degli Svevi)








Perche' il Principe Felix Youssoupov uccise Rasputin nel Palazzo di San Pietroburgo.Rasputin (Dissoluto)non era il vero nome del veggente consigliere dell'ultima Zarina.Rasputin apparteneva ad una dinastia di contadini cultori dei segreti della Kabala che profetizzava la fine dei Romanov , e che il sangue degli Zar era malato perche' non era piu' quello dei Kabulin Koskin (Avril de Saint Genis detti Grifoni o Koska in russo) Lo stemma avito dei Romanov era infatti un Grifone che regge l'aquila sveva : quello della dinastia graalica dei Principi Grifone Aprilis di Lanslebourg detti Beinstein Hohenstaufen Veiblinghen . La dinastia si era chiamata Romanov , da Roman , un Koskin, ma il loro sangue era divenuto quello del Conte Orlov , in quanto lo zar, nipote di Elisabetta Petrovna , ferito ai genitali, divenne sterile e la futura ZarinaCaterina la Grande (che non era una Romanov , in quanto tedesca e svedese, famiglia Anahlt ,era stata scelta da Elisabetta Petrovna , quale moglie del futuro Zar Pietro ) concepi' i primi figli da due cortigiani e Aleksis , l'erede, dal ciambellano Orlov che guido' la congiura contro lo Zar Romanov, marito di Caterina Anhalt , portandola sul trono delle Russie, dopo l'assassinio dello Zar in prigione.Donna di eccezionali doti, aperta alle novita' europee, illuminata ma cinica e spregiudicata ,si libero' presto di Orlov, preferendogli il famoso Generale Potemkin. Tuttavia la Dinastia continua a chiamarsi Romanov, benche' gli storici ufficialmente abbiano riconosciuto che la stessa Zarina Elisabetta Petrovna sapesse che gli eredi non erano figli del nipote preselto alla successione, in quanto sterile.Lo stesso Zar viene dipinto come privo di qualita' e perennemente ubriaco, dai detrattori , ma e' facile comprendere, quanto fosse difficile il suo ruolo .

Granduchessa Marie Pavlovna Romanova Putiatina ,

ed il fatello Granduca Dimitri cugini del Principe Felix Yussupov

ostacolarono con fermezza l'influenza di Rasputin sulla Zarina





(Archivi del Gran Magistero della Chiesa Ortodossa di San Michele ). La profezia della madre di Rasputin aveva indotto lo Zar Alessandro II a consentire che Suvolov,Capo dei servizi segreti , uccidesse nel sonno ,nel Palazzo di San Pietroburgo il cugino di Felix Youssoupov ,il Principe Aymar von Hohenstaufen Buren il Curlandese, : il vero -Zar della linea della dinastia Imperiale anglo sveva lituana dei Koskin -Kabulin- (Cancelleria di Curlandia )Secondo Rasputin ,occorreva scongiurare la Profezia che avrebbe visto decadere miseramente i falsi Zar che erano gli Orlov e che avevano soppiantato il sangue della dinastia dei Koskin Kabulin detti Romanov , dal nome di uno Zar Roman .Rasputin conosceva responsi della Kabala che prevedevano l'ascesa del popolo russo e poi la fine della dittatura del popolo, con il ritorno del Signore degli Anelli sul trono delle Russie.Ma chi e' il vero Signore degli Anelli?Il Nono , che presiede sugli otto anelli, nella terra di mezzo-Ma il nove e' anche il numero perfetto dei 360gradi, ossia della Dinastia dell'Ombelico del Mondo, dell'Asse del mondo, ossia l'Onfalos, il Betilo, il Graal:la Dinastia di Koskin, il Grifone ,Avril de Saint Genis Saintonge, Beinstein Hohenstaufen -Buren Curlandia , da cui ascende anche la Gens Potitia, ossia la Dinastia Potior-Puoti dall'Imperatore Potior Augustus Valens e Re Poto Antenati della Principessa Yasmin.Gli Hohenstaufen (Staufenovic)s'imparentarono piu' volte con la dinastia dei discendenti dei Puoti -Putiatin Comneno Paleologo discendenti da una figlia di Tommaso Paleologo , Zoe detta Sofia,moglie di Ivan il Terribile e dai nipoti di Tommaso Paleologo vitali nei discendenti del Visir Khan Despota Piovanni Poto di Castrum Kome Comneno Paleologo , detti despota o Seniore Ambasciatore a Venezia ed Amalfi,detti poi Puoti.





Convegno a Borisogleb :Mostra di quadri di S.A.I.R. Principessa Rosemarie Aprilis von Hohenstaufen Macedonio: i Tesori delle Citta'dell'Anello, tra Mosca ed il Volga. Critico d'arte .Principe Arch. Evangelos Beroulis -Commemorazione dei Principi Makedonoskij , ramo russo dei Principi Macedonio, mecenati alla corte dello Zar Pietro il Grande.

S.A.I.R. La Zarina Yasmin , Sovrana Assoluta del Gran Magistero delle Logge Madri Usa ,Inghilterra,Scozia , ha creato il Supremo Consiglio del Mondo del Legittimo Scozzesismo a S. Pietroburgo che Sovraintende Tutte le Logge dei Paesi dell'Est.Discendente dei KoskinGriffon Avril de Saint Genis veri Romanov e' comunque imparentata con gli ultimi Romanov che erano Orlov, in quanto La principessa Yasmin discende direttamente dagli Youssopov, Dolgorukjy-Lo zar Nicola, inoltre , tramite sua nonna Luise Hesse von Cassel ,REGINA DI Danimarca, imparentatacon la trisavola della Principessa Yasmin, possedeva una discendenza ininterrotta materna con il Conte Nikolaj Trubechkoj, prozio del nonno della Principessa Yasmin ,che viveva in un pacifico eremo sulla Costa Azzurra. La Principessa Ira Troubetzkoy aveva infine sposato Thomas Vincent Buren Hohenstaufen(1457 1502), avo della Principessa Yasmin. Vittoria di Hesse era inoltre strettamente connesso con il Duca di Edimburgo ,il Principe Filippo, marito della Regina d'Inghilterra , Elisabetta.



FEEFHS Finding Aid to "Russian Heraldry and Nobility" (PZ) - [ Traduci questa pagina ]
... Poland, Moscow) Paskevich - see Pashkov Paskevich-Erivansky (Prince of Warsaw ... Pushkin
Poustoroslev - see Pustoroslev Poutiatine - see Putiatin Povalishin (Moscow ...
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Cancelleria di Saint-Genis de Poully-Cappella Avril de Saint Genis Saintonge

Arciconfraternita Della Sacra Colomba






(LINKS:

-Sovrana Gran Magistero delle Logge Madri USA-INGHILTERRA-SCOZIA-IRLANDA-



IMPRESCRITTIBILITA' DEI TITOLI IMPERIALI-

HERALDRY UNIVERSITY

Worms

Corpus Saecularium Principum

HERALDRY UNIVERSITY

WORMS

President

Yasmin von Hohenstaufen

Avril de Buren d'Anjou

Potior

Augusta

Flavia Patricia Julia Diva Gaia Teodosia Valens

Imperatrix Romanorum et Bisantii

Langobardorum

Italiae Siciliae Arles Bourgougnae

Jerusalem








Comunicato: gennaio 2000

Regolamentazione dei Titoli Imperiali della Hohenstaufen House nel Terzo Millennio

dell'Heraldry Department

Il Gran Giuri' dell'Heraldry Department d'Inghilterra, Scozia Irlanda e Galles rende noto che i Ranghi Imperiali e Reali degli Hohenstaufen ,di Costanza d'Altavilla ed il Titolo di Duca di Svevia sono titoli Imperiali Dinastici riservati solo ed esclusivamente a chi detiene la legittima discendenza dei titoli Imperiali della diretta e legittima discendenza di Federico II ed Isabella d'Inghilterra, viva e vitale nel ramo della Dinastia di SAIR Principessa Yasmin Aprile von Hohenstaufen Buren Curlandia Plantagenets(Avril de Burey d'Anjou Puoti von Bisanzio) Altavilla.Pertanto tale Titolo non appartiene assolutamente ad eventuali duchi in Svevia , di altri Casati che detengono manieri appartenuti al Casato Hohenstaufen.Esiste infatti una sostanziale differenza tra duchi di Svevia e duchi in Svevia. -vedi anche disposizioni dalla missiva autografa dello Storico Araldista Gabriele Reina dei Conti Sivelli,sul Ducato di Svevia: www.legasud.it/federicosecondo.htm

Pertanto anche eventuali discendenti dei figli naturali di Federico II non possono assolutamente fregiarsi del titolo di "Duchi di Svevia" o dei titoli Imperiali e Reali della linea legittima Imperiale di Federico II ed Isabella d'Inghilterra. Il titolo di Imperatore o Re d'Italia, Sicilia, Arles, Gerusalemme non puo' essere usato dai rami dei figli naturali. In particolare il titolo di Re di Gerusalemme , esclusivo del ramo di Corradino , nipote di Iolanda di Brienne e'passato ai discendenti di Isabella d'Inghilterra e Federico II,che detenevano triplice potere agalmonico del titolo di Re di Gerusalemme (dagli Altavilla ,dai Plantageneti ,e da Federico II). Il Rango di "d'Antiochia" che fu usato solo dopo il 1246 da Federico II, esclusivamente come predicato nobiliare per un ramo naturale detto di Antiochia ,( per riaffermare il diritto ereditariodi Federico II, dai nonni materni, del Titolo di Principe di Antiochia , vassallo del Re di Gerusalemme) non puo' assolutamente ed indiscriminatamente essere usato da eventuali presunti rami naturali di Federico II o altri nobili.

Infatti solo il Re di Gerusalemme e' titolare del Principato di Antiochia che puo' essere usato solo come predicato nobiliare da eventuali presunti rami naturali di Federico II o di titolari regnanti successivi di altri Casati.

Ne discende che i rami naturali di Federico II o di altre Dinastie Regnanti o nobili, non possono fregiarsi o concedere , a qualsiasi titolo, ranghi che sono esclusivo patrimonio del detentore dei titoli di Federico II von Hohenstaufen di Re ed Imperatore di Italia, Germania, Arles, Sicilia e Gerusalemme e Duca di Svevia.

I discendenti di figli naturali di Federico II non possono fregiarsi del Predicato Hohenstaufen,in quanto non semplice cognome, ma Titolo Imperiale Reale e Ducale,patrimonio esclusivo del Legittimo Ramo di Isabella d'Inghilterra e Federico II.Infatti Hohenstaufen traduce Saint Genis o Rama Theo,Divina Progenie o Sancta Propago,Staufer o Fruher Ex Freya chesignifica Avril,inProvenza Avril deSaint Genis

Occorre operare un distinguo tra il titolo di Principe di Antiochia e la carica di Vicario Imperiale e Principe che fu del Ramo Antiocheno.Tale ramo non può fregiarsi del Rango di Altezza Reale.Essi furono solo Conti di Molise ed di altri irrilevanti piccoli feudi.

Tra i Rami naturali fa eccezione il ramo Ventimiglia,inquanto Discendente del Casato Imperiale Lascaris.Il titolo di Altezza Reale va comunque soggetto a ratifica o conferma da parte di S.A.I.R. Principessa Yasmin che detiene tra l'altro il Carisma di investire, eventualmente, del Rango di Altezza Reale -o di Vicario Imperiale o Vicerè-tutti i discendenti di Federico II.

Cosi' è deciso.

Ai sensi norme Corpus Saecularium Principum

Attache' Presidenziale European Council of Princes

Prinz Heinz von Biberach

Heraldry Department-

Heraldry Department-



I titoli Imperiali e di Re di Sicilia, secondo il testamento di Federico II, erano esclusivamente dei figli legittimi, discendenti di Jolanda di Brienne ed Isabella d'Inghilterra.
Nei Frammenti, prologhi ed appendici testamentari di diversi storici tedeschi e negli stessi Quaderni piacentini , come nei prologhi del Cicala, vi era un quadro preciso sul piano di successione imperiale dei figli di Isabella d'Inghilterra, in caso di estinzione del ramo di Jolanda di Brienne.
Re Titolare di Sicilia era dunque Carlotto Enrico, detto Otto, che morto in giovane eta' passo' il titolo di Re di Sicilia, al fratello Federico, penultimo figlio di Isabella d'Inghilterra, come dallo Stuttgart Museum e dal die Zeit Der Staufer. Il ramo di Federico Hohenstaufen Plantagenet e' sopravvisuto presso l'Ordine della Colomba di Avril de Saint Genis Saintonge (Spirito Santo)con il nome provenzale Avril de Burey d'Anjou (motto:Fortis Renascitur Proles! o Semper Virens , Aquila di Federico II)
Egli fu costretto a fuggire,in Provenza, in Savoia e poi in Inghilterra, presso la Corte del Re d'Inghilterra, suo zio, come riportano le cronache di corte dell'epoca(Vedi Francoi, Bacone ed i documenti inediti riportati nel volume "L'ultimo vento d'Aprile di Federico II, edizioni Brumar) emigrando poi con una delegazione dei Portaspada in Lituania e Livonia.
Gli Aragona non alzarono un dito per salvare i figli maschi dello stesso Manfredi, dalla furia del d'Angiò, consentendo cosi' a Costanza di tramandare illegittimamente il titolo di Re di Sicilia all'Aragona.
La mistificazione del guanto di Corradino e' stata opportunamente sfruttata dagli Aragona.
Premesso, quindi, che giammai Federico II intese concedere a Manfredi il titolo di Re di Sicilia,( tale titolo, Manfredi usurpo', macchiandosi di parrìcidio e fratricidio, nei confronti di Corrado, nonché, tentando di eliminare e spodestare lo stesso Corradino.)Ma anche se cio' non fosse stato , i titoli imperiali sono irrinunciabili, imprescrittibili, anche se scippati a causa di usurpazione successiva.Eventuali pretese di presunti rami naturali , maschili o femminili,sono nulle in quanto giammai Federico concesse il Tronoai figli naturali, anche se ebbero incarichi di Vicariato o reggenza fittizia.Lo stesso prediletto Manfredi fu solo Principe di Taranto.La Titolarieta' di Regni fu fittizia o vicaria.(Il ritrovamento di documenti inediti di padre Elia attestano inoltre che Manfredi fosse parricida e ne discende la decadenza dei titoli, ranghi ai discendenti,secondo le norme del Corpus Saecularium Principum di Federico II a Worms)

Il testamento di Corradino fu redatto davanti ai giustizieri del D'Angio' ed e' chiaro che negasse l'esistenza del matrimonio con la principessa Sophie di Lanslebourg ,Marchesa di Lansbergis e l'esistenza di un figlio.Erede di Corradino fu pertanto la madre ed il patrigno ed in forza della prelazione della Dinastia di Re Desiderio da cui ebbero origine i Re di Baviera e da cui discendeva sia il Barbarossa che la madre di Corradino, eventuali pretese dei Wittelsbak, soccomberebbero rispetto alla prelazione degli Hohenstaufen Plantagenet, in quanto discendenti del Barbarossa e consanguinei di Corradino ,per la duplice prosapia dei Principi Aprile von Hohenstaufen Puoti da Re Desiderio e da Federico II -ed Isabella d'Anjou.Inoltre Sofia, moglie giovanissima e cugina di corradino,discendeva dai Wettin Meissen ,linea del patrigno di Corradino connesso a Margaretha von Hohenstaufen ,figlia di Federico IIed Isabella d'Inghilterra,sorella di Carlotto e Federico VI,subentrato al fratello premorto , come re di Sicilia.

Dal Testamento di Federico II e di Re Enzo, la conferma che Corrado d'Antiochia eredito' solo il Titolo di Conte di Alba e Celano.Eventuali cariche di Vicariati furono pertanto meramente fittizie.Il Principato d'Antiochia ,per volonta' degli Altavilla, dei Plantageneti e dei De Brienne ,spettava solo al Re di Gerusalemme.( Corradino,discendente di Jolanda di Brienne ed Enrico Carlotto e Federico figli di Isabella dei Plantageneti)

L'European Council of Princes non riconosce titoli o presunte discendenze di rami naturali dei D'Antiochia che sono comunque liberi di autoproclamarsi tali,in quanto l'Italia e' un paese che non riconosce i titoli nobiliari.Infatti-nella mera-ipotesi-esistessero avrebbero diritto solo ad essere candidati al titolo di Conti di Alba Celano ne' avrebbero giammai titolo ad ereditare Ranghi Imperiali o Reali, anche in caso di estinzione o rinuncia degli aventi diritto.

La Discendenza legittima di Federico II



tratto da note de "FEDERICO II STUPOR MUNDI"



La Discendenza legittima di Federico II



tratto da note de "FEDERICO II STUPOR MUNDI"





titoli imperiali della Regiae Stirpis Weiblingensium sono imprescrittibili, imperativi, irrinunciabili, essendo ereditati e non concessi.Non subiscono regolamentazioni di consulte araldiche di casati divenuti successivamente titolari di Impero o Regno.La Dinastia Avril de Burey Hohenstaufen d'Anjou Plantagenet non subisce la legge salica , per cui in caso di matrimoni delle principesse Merocarolinge Lithinghe ,Longobarde Bizantine Normanne Sveve -Hohenstaufen Avril Burey d'Anjou Puoti von Alegre de Hochstade o Aprile von Hohenstaufen Puoti Veruli Macedonio, anche con rampolli di altre case regnanti , il cognome materno ha diritto di prelazione su quello paterno, sulla prole,anche in caso di matrimoni con cugini omonimi appartenenti a rami cadetti .Le Titolari del diritto Agalmonico Imperiale hanno la facolta' di estendere pertanto al coniuge,ed alla prole, il rango imperiale e reale per decreto imperiale.

Ciò è valido, anche per il Casato Imperiale Macedonio Aprilis von Hohenstaufen Puoti,e per il casato di King Veruli la cui discendenza di linea femminile ha facoltà di estendere il cognome imperiale materno alla prole.(Cancelleria Heraldry Department European Council of Princes -Strasbourg). (



per approfondimenti- click here:

LEGITTIMITA' DEI TITOLI IMPERIALI PER LINEA FEMMINILE (Imperatore del Sacro Romano Impero -Re di Arles. Borgogna - Italia- Germania- Sicilia - Gerusalemme)



TITOLI IMPRESCRITTIBILI



Imperial Dynasty Hohenstaufen Avril Burey d'Anjou Puoti Veruli Macedonio



IL TESTAMENTO DI RE ENZO

Archivio di Stato -Bologna-

Tratto da: "Bologna, Re Enzo ed il suo mito" a cura di A. L. Trombetti.

Testamento di Re Enzo. Notaio Tommasino Armarini 6 marzo 1272.



La Langue interrompue des Arbres d'Avril come la forma dei Pini fema l'acqua deflussa"-(di B.B.D.A.ed. Upiglio )

La linea Avril de Burey d'Anjou(Veiblinghen Buren d'Anjou-Hohenstaufen Plantagenet )sopravvive nello stemma del casato Avril Burey d'Anjou , che rappresenta un Arbre de Pin de Sinople, un Albero di Pino verde:motto Semper Virens o Fortis Renascitur Proles (Avril de Burey d'Anjou de Saint Genis , stemma l'Aquila nera in campo d'oro ed alla destra araldica una mano dal cielo che offre un pollone fiorito, oppure un leone svevo a lutto con le zampe e la lingua insanguinata, in ricordo di Corradino .La lingua interrotta e' la lingua insanguinata dello stemma del figlio di Isabella d'Anjou e Stupor Mundi, Frederick Avril de Burey d'Anjou ou Apuril)( Dai Bardi dell'Intelligence)-Oppure Apuril o Apvril o Aprix o Apraxine , Aprielev Bhuren Angevin Hohenstaufen von Odessa ,Kourland .



". H.I.R.H.

Joseph Federico IV von Hohenstaufen

A.I.R. Principe - Putiatin Apraxin Bariantiskji Yussupov Hohenstaufen Plantagenet Avril de Burey d'Anjou Federico Ruggero Costantino Junior Augusto Valens Potior Flavius Gaius Patricius Imperator Romanorum et Bisantii Rex Langobardorum .















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La Zarina Elisabetta Petrovna , ultima Romanov Koskin o Griffon Kabulin Aprilov Saint Genis Saintonge ,antenata della Principessa Yasmin.Dinastia Griffon Koskin Aprilov Saint Genis Sainctonge.Burey d'Anjou Putiatin

FEEFHS Finding Aid to "Russian Heraldry and Nobility" (PZ) - [ Traduci questa pagina ]
... Poland, Moscow) Paskevich - see Pashkov Paskevich-Erivansky (Prince of Warsaw ... Pushkin
Poustoroslev - see Pustoroslev Poutiatine - see Putiatin Povalishin (Moscow ...
feefhs.org/ru/gi/rhn/rhn-pz.html - 28k - Copia cache - Pagine simili

Gli ultimi Romanov discendono, invece ,dal Conte Orlov.





















Gli Ultimi ZAR , deceduti nel 1917, non erano Romanov , ma degli Orlov.Emerge dagli archivi dei Principi Youssoupov e dall'Arciconfraternita del Gran Patriarcato della Chiesa Ortodossa dei Paesi dell'Est.

Le Giornate di San Pietroburgo a Roma .



28.4.2003

Edizioni

Corpus Saecularium Principum.

Presentazione del Saggio :"San Pietroburgo e gli eredi di Stupor mundi". di S.A.I.R. Principessa Yasmin von Hohenstaufen Putiatin

Convegno dell'European Council of Princes a Yaroslavr.Patrocinio dei Principi Hohenstaufen-Hohenzollern -Youssoupov -Esterhazy-Hannover - Langeburg - -Dolgorukji-Troubetzkoy-Cossouen-Oldenburg-Holzhappel-Zringen-von Leyssel- Jagelloni.


Il vero nome dei Romanov era Koskin , Koska,o Greippard, in Provenzale Grifone Aprilis di Lanslebourg, detti Kabulin, la Dinastia graalica della Kabala ovvero Griffon Avril di Saint Genis Saintonge Burey d'Anjou Putiatin (in tedesco Veiblinghen Beinstein Hohenstaufen). Gli ultimi Romanov erano tuttavia degli Orlov.(Archivi della chiesa Ortodossa Russa e deu Principi Youssoupov)



San Pietroburgo :Celebrazione di Trecento anni.Conversione al Cristianesimo dei Principi Youssoupov :da Gengis Khann ,Maometto alla Corte dei Principi - Zar Buren Aprilov Hohenstaufen di Curlandia .

Matrimonio di Maximilian Aymericus Aprilov Bhuren von Hohenstaufen (1670- 1749)con Alexandra Ira Youssoupova ;matrimonio di Joseph Armand Vincent Aprilov von Hohenstaufen Kourland (1826-1858)con Katharina Youssoupova ;Matrimonio di Aymericus Thomas Aprilov von Hohenstaufen Biron Kourland con Elvira Youssoupova Hohenzollern:come la linea anglo sveva russa di FedericoII si uni' a quella di Gengis Khann e Maometto.



Come le Reliquie del Golgota, Le Bende di Cristo , un chiodo della croce ,custodite da Federico, il figlio di Federico II ed Isabella d'Inghilterra , finirono nel Palazzo di San Pietroburgo ad una Principessa Youssoupova convertita al Cristianesimo, sposatasi al Principe Aprilov Buren Hohenstaufen di Curlandia, nipote dello Zar svevo Ernest Giovanni Buren Aprilov di Curlandia detto Biron il Curlandese.*(Dagli archivi dei Servizi Segreti del Conte Suvolov che requisi' il Palazzo Youssoupov di San Pietroburgo, dopo aver assassinato il bisnonno della Principessa Yasmin ,il Principe Aymericus(1873), cugino degli Youssoupov) .

LEGAMI tra i Principi Macedonsky Macedonio Puoti Putiatin Romanov
Aprielev Koskin Romanov

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macedonsky.narod.ru/ agnates/a12m1.html La Granduchessa Marie Pavlovna Romanova Putiatina
fu esule a Parigi ed in Italia presso i cugini Principi Puoti Obrescoff Aprile di Burey d'Anjou Hohenstaufen ed i Principi Macedonio



Dynasty Hohenstaufen Avril de Burey d'Anjou Puoti Putiatin Macedonio Veruli Dolgorukji Anghelos Comneno





"Da Teodolinda di Bisanzio al Terzo Millennio"





"La Langue interrompue des Arbres d'Avril come la forma dei Pini fema l'acqua deflussa"-(di B.B.D.A.ed. Upiglio )

La linea Avril de Burey d'Anjou(Veiblinghen Buren d'Anjou-Hohenstaufen Plantagenet )sopravvive nello stemma del casato Avril Burey d'Anjou , che rappresenta un Arbre de Pin de Sinople, un Albero di Pino verde:motto Semper Virens o Fortis Renascitur Proles (Avril de Burey d'Anjou de Saint Genis , stemma l'Aquila nera in campo d'oro ed alla destra araldica una mano dal cielo che offre un pollone fiorito, oppure un leone svevo a lutto con le zampe e la lingua insanguinata, in ricordo di Corradino .La lingua interrotta e' la lingua insanguinata dello stemma del figlio di Isabella d'Anjou e Stupor Mundi, Frederick Avril de Burey d'Anjou ou Apuril)( Dai Bardi dell'Intelligence)-Oppure Apuril o Apvril o Aprix o Apraxine , Aprielev Bhuren Angevin Hohenstaufen von Odessa ,Kourland .





".

Joseph Federico IV von Hohenstaufen

A.I.R. Principe - Putiatin Apraxin Bariantiskji Yussupov Hohenstaufen Plantagenet

Federico Ruggero Costantino Junior Augusto Valens Potior Flavius Gaius Patricius Imperator Romanorum et Bisantii

Rex Langobardorum .













Gennaio 2000





S.A.I.R. La Principessa Yasmin von Hohenstaufen Hohenzollern

Avril de Burey d'Anjou Putiatina

Presidente del Corpus Saecularium Principum vara il





LOGO



"Itinerari Turistici Culturali "

Luoghi della Memoria

" I regni dei Miei Avi"

"Principati d'Italia"



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S.A.I.R. Principe
Tommaso Macedonio
di Bisanzio Anghelos Comneno
d'Aragona d'Angiò Borbone
Skanderbeg
(Membro Onorario dell'European Council of Princes)





Il Principe Tommaso (in alto) con la Consorte Duchessa Sandra, nella stessa foto, a destra , lo zio dello sposo il Principe Aprilis di Lanslebourg von Hohenstaufen.

Casa Imperiale Macedonio
Notiziario Araldico della Casa Reale Macedonio


********








Gennaio 2000



La Langue interrompue des Arbres d'Avril come la forma dei Pini fema l'acqua deflussa"-(di B.B.D.A.ed. Upiglio )

La linea Avril de Burey d'Anjou(Veiblinghen Buren d'Anjou-Hohenstaufen Plantagenet )sopravvive nello stemma del casato Avril Burey d'Anjou , che rappresenta un Arbre de Pin de Sinople, un Albero di Pino verde:motto Semper Virens o Fortis Renascitur Proles (Avril de Burey d'Anjou de Saint Genis , stemma l'Aquila nera in campo d'oro ed alla destra araldica una mano dal cielo che offre un pollone fiorito, oppure un leone svevo a lutto con le zampe e la lingua insanguinata, in ricordo di Corradino .La lingua interrotta e' la lingua insanguinata del leone svevo dello stemma del figlio di Isabella d'Anjou e Stupor Mundi, Frederick Avril de Burey d'Anjou ou Apuril)( Dai Bardi dell'Intelligence)-Oppure Apuril o Apvril o Aprix o Apraxine , Aprielev Bhuren Angevin Hohenstaufen von Odessa ,Kourland .

Obama risponde entusiasta all'appello della principessa Yasmin su CastedelMonte

In relazione al comunicato di ieri al Ministro Bondi , La Fondazione Hohenstaufen ,alla notizia che lo stato italiano avrebbe acquistato Castel del Monte ,pagando 25 mila lire al Duca Carafa (che comunque non poteva vendere essendo Bene monastico dinastico reliquiario sacrale imprescrittibile ed irrinunciabile, su cui non sussiste uso capione) e pertanto lo Stato avrebbe fatto acquisto incauto, onde evitare contenziosi per la cifra,la principessa Yasmin,ha dato mandato allo Studio Legale Santosuosso,della fondazione Principi Hohenstaufen Macedonio,che venga restituita la cifra per gentlement agreement, sottraendola dalla richiesta restituzione con rivalutazione in progressione geometrica,da assommare al risarcimento danni, di quanto incassato dallo stato ed istituzioni indebitamente dalla fine del 1800 ad oggi.La rimanente cifra sottratta, la somma di venticinquemila lire,viene abbonata allo Stato, affinche' la versi a favore di un fondo "borse di studio per la ricerca scentifica a favore dei giovani Pugliesi ", nell'istaurante HohenstaufenRing,a cui lo Stato e' invitato a partecipare, nel ruolo che ritene piu' congeniale, fatto salvo il diritto imprescrittibile e simbolico della ricognizione legittima proprieta' ,quale Genius Loci del castello.La segreteria della Fondazione ha chiesto al ministro Bondi di ricevere l'Avvocato Santosuosso,della fondazione Hohenstaufen ,per un preliminare confronto, prima di dare mandato al team di Green Princes.(europress)





In merito all'appello della principessa Yasmin ai Leaders del Mondo, tra i vari riscontri , e' straordinario che il primo a rispondere ,sia stato Obama, che ha espresso il proprio entusiasmo per il New Deal federiciano , alla Principessa Yasmin e la massima disponibilita'per il progetto di Federico II, tanto amato da Giocchino da Fiore.


Ecco il messaggio inviato ai leaders del mondo.Appello a tutti i leaders religiosi di tutto il Mondo , politici,scienziati,artisti ed intellettuali,Capi di Stato, interessati al bene comune :"Vogliate assistermi per la ristrutturazione della speranza, per emigrare nella nuova iperumanita' del quarto millennio e farci pronipoti del nostro tempo!" "Un Appello agli spiriti eletti ad osare l'impossibile, perche' in futuro si possa dire:non ho chiuso le porte al vangelo del quarto millennio!"Hic et nunc!E'l'ora in cui si distinguono i veri uomini dai nani dello spirito!La principessa non chiede una lira ed il Castel del Monte torni al legittimo proprietario, quale genius loci del Vaso del Graal medicamentoso di tutti i mali. Il castello sia dato in Fidecommisso a tale progetto in cui tutti saranno protagonisti, per una memoria del futuro, Deus meumque jus!


Nasce Hohenstaufen Ring- Glamour of world: Per Salvare il Pianeta, e la Spiritualita' Umana , in grave pericolo contro l'avanzare della marea del Male.Nell'ottagono di Stupor Mundi , unione tra terra e cielo e fratellanza tra i popoli,il ponte storico su cui transita l'utopia delfututro : la spiritualita' e scienza.
Centro di Eccellenza per la poula,la chioccia della iperumanita' del futuro.Arte ,Scienza Etica, Spiritualita'.
A vararlo e' Sair la principessa Yasmin von Hohenstaufen,presidente della fondazione "Green Princes "la quale lancia l'appello agli intellettuali,scienziati, artisti, e teologi , Leaders di tutte le religioni del mondo , per la creazione a Castel del Mondo della casa comune dell'iperumanita', ove declinare il vangelo del quarto millennio, affinchè laviolenza , l'intolleranza, l'ingiustizia, la poverta non abbiano piu'diritto di cittadinanza nell'onfalos, il Betilo,il pianeta dell'anima che dovra' essereil tempio per tutta l'umanita he vaccilla!.
La principessa yasmin che ha avuto gia'un plenum di adesioni, invita giovani intellettuali,managers, artisti, scienziati, per inaugurare una grande Mostra Universale, tesa a varare la nuova Teologia del futuro dei popoli.(Weiss)


"Per Eventuali Adesioni a consumerweb@yahoo.it :scrivere all'ecoarchitetto scienziato Guido Pelliccioni.

martedì 8 settembre 2009

Notifica Ricognizione proprieta' Castel del Monte al Ministro Bondi

A Sua Eccellenza
Il
Ministro Senatore Sandro Bondi,
Le notifichiamo ricognizione della proprieta' e richiesta restituzione del Bene dinastico reliquiario , in relazione al telegramma pubblicato a pagina 19 de il Giornale odierno articolo di Manila Alfano.Si fa presente che la triplice prosapia della Principessa Yasmin che ascende a Costantino, Gallia Placidia, Re Desiderio( che prima di Federico II introdusse il culto iniziatico micaelitico del Balneum Regis , nel palinsesto ottagonale di Castel del Monte ), si trasfonde nella mistica graalica di Federico II, suo avo.
La restituzione richiesta all'autorita'giudiziaria,e' atto meramente simbolico morale ricognitivo, in quanto contestualmente vien resa Fidecommissione allo Stato Italiano.Resta inalienabile, imprescrittibile irrinunciabile, ilruolo di Grifone e Guardiano del Graal della legittima erede di Stupor Mundi, la quale alcuna pretesa di ordine economica avanza sulla gestione eventuale futura o passata del castello del Graal.Certamente attenta e sensibile all'opinione di S.E. il Ministro,gradira' la Sua considerazione sulla vicenda che "non imbarazza gli Spiriti Eletti".Certamente,Lei signor Ministro, se tornasse Re Artu' , alla Tavola Rotonda ,avrebbe un seggio privilegiato,ma cio'non toglie che Stupor Mundi (King Artù) segua il suo vero viatico,a prescindere da cio'che vorranno fare del Castello del Graal coloro che ne sono ora illegittimi guardiani.
Per una memoria del Futuro
Segreteria SAIR Principessa Yasmin von Hohenstaufen
duchessa Sara Pignatelli

Principessa Yasmin di Svevia

Dal Giornale.Chi e'? La Principessa Yasmin di Svevia

La principessa Yasmin Aprile von Hohenstaufen Puoti ha un nome lungo, e composito, almeno quanto il curriculum che mette in evidenza un albero genealogico di quelli che fanno sobbalzare: la principessa si presenta infatti come ultima discendente di Federico II di Svevia e Isabella d’Inghilterra. Ma non solo. Perché della principessa tutto si può dire, tranne che si sia rinchiusa in un castello a godersi il proprio sangue blu in panciolle. Lo sterminato curriculum pubblicato sul blog a lei dedicato riporta esperienze in campo giornalistico, culturale, umanistico, internazionale e manageriale. Si legge: addetta stampa di ministeri italiani, general manager del Reader’s Digest, «scienziata, epistemologa, allieva di Lacan, psicopedagoga e semiologa». E ancora: «Ha espletato delicatissime funzioni per la sicurezza e per la Cia». E, come se non bastasse, «ha tenuto seminari presso le più prestigiose accademie e università». (Il Giornale 8 sett.09 a cura di Manila Alfano)

La Principessa Yasmin di Svevia rivuole Castel del Monte

CronacaPUGLIA: PRINCIPESSA DI SVEVIA RIVUOLE CASTEL DEL MONTE, 'ITALIA NON LO SA CURARE'
ultimo aggiornamento: 08 settembre, ore 12:10commenta 0 vota 0 invia stampa
Roma, 8 set. - (Adnkronos) - La principessa Ira Yasmin Aprile von Hohenstaufen Puoti, diretta discendente di Federico II, vuole riprendersi Castel del Monte. Secondo la principessa di Svevia nel castello costruito dal suo antenato sarebbero custodite le reliquie di Gesu' e, attraverso un telegramma inviato al comune e alla procura di Andria, ne chiede la restituzione. Lo riporta 'Il Giornale'.

AdnKronos : La Principessa Yasmin di Svevia rivuole Castel del Monte

PUGLIA: PRINCIPESSA DI SVEVIA RIVUOLE CASTEL DEL MONTE, 'ITALIA NON LO SA CURARE'
08-09-2009 - 12:10

Cronaca

08-09-2009 - 11:08Roma, 8 set. - (Adnkronos) - La principessa Ira Yasmin Aprile von Hohenstaufen Puoti, diretta discendente di Federico II, vuole riprendersi Castel del Monte. Secondo la principessa di Svevia nel castello costruito dal suo antenato sarebbero custodite le reliquie di Gesu' e, attraverso un telegramma inviato al comune e alla procura di Andria, ne chiede la restituzione. Lo riporta 'Il Giornale'.

Dichiarazioni ai media della Principessa Yasmin

"Castel del Monte e' una sorta di Vivarium ove ilsimbolo dell'otto universale allude alla mobilitazione dei capi supremi per Salvare ilmondo dall'emergenza non solo ambientale, ma dello spirito, della leadership.Il vero solstizio si rivolge alla Gerusalemme Celeste, che e' la drammatizzazione del Sigillo dela Sacra Scienza, ma anche della Costelllazione della Bilancia che e' giustizia, anche sociale."

Il Castello del Graal , Castel del Monte

dichiarazioni di Princess Yasmin

"Il Castello reclama la mobilitazione dei Grandi Saggi e paradossalmente l'appello agli intellettuali, agli spiriti eletti, scienziati e poeti, artisti, mistici, puo' redigere un nuovo palinsesto, di un programma ove sia chiaro che solo la riscoperta del Sacro e dell'etica nella leadership sia l'ancora della salvezza.Una sorta di metafora delle pietre,nel viaggio di Sua Santita' a Balneum Regis che fu ottagono e lavabo di iniziazione per la Rinascita All'Era dello Spirito di Re Desiderio, mio avo prediletto, precursore e non solo geneticamente di Federico II.Mentre ilPapa si recava nell'ottagono di Balneum Regis, l'ottagono di Castel del Monte,lamentava l'abbandono e l'incuria.
Abbiamo ereditato la campana di San Bonaventura la cui sepoltura fu curata da una mia antenata e la campana a Lyon ne conserva ilnome, i gigli, delfini ed aquile. Strano santo francescano che all'umilta' quale Doctor Seraphicus, seppe coniugare lo spirito paraclito con scienza e sapientia.
L'Ottagono di Castel del monte reclama Scienza e Sapientia, ma senza il miele medicamentoso della carita' e dell'amore e' come campana roca. "














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L'Ufficio Stampa ringrazia il Giornale per l'ampio spazio dedicato alla Principessa Yasmin ,in data odierna

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il GiornaleData 08-09-2009Pagina 19
Polemiche Internazionali

Principessa di Svevia rivuole Castel del Monte«L'Italia non lo sa curare»
La discendente di Federico II denuncia il degrado del monumentoe ne pretende la restituzione: «Lì ci sono le reliquie di Gesù Cristo»Manila AlfanoM>K L'aria di tempesta nel comu-ne di Andria l'avevano già fiuta-ta un paio di giorni fa. La princi-pessa Yasmin Aprile VonHohenstaufen, diretta discen-dente di Federico II, «erede e ti-tolare legittima dell'antico Re-gno di Sicilia» stava tornando.Della nobildonna ne avevanogià sentito parlare. Lei è la stes-sa che rivendica una parenteladirettamente con Gesù. L'ob-biettivo, questa volta è la ricon-quista del Castel del Monte, co-struito da) suo antico parente,l'imperatore Federico II, nel XI-II secolo dove, sempre secondoYasmin, sarebbero custoditi iresti di Gesù. Così ad Andriaquando è arrivato il telegram-ma della principessa nessuno siè scomposto più di tanto. Nem-meno il sindaco, VincenzoZaccaro. «Fosse ¡a primavolta. Ma non sonol'unico ,ad aver ricevuto posta,racconta Zaccaro». L'al-tro telegramma arrivasul tavolo del Procura- /tore della Repubbli-ca di Andria. La nobi-ldonna è determina-ta: «Castel del Monte è instato di estremo degrado, nechiedo quindi la restituzione».La battaglia è aperta. La princi-pessa rivuole il suo maniero e lopretende per motivi più che no-bili che spiega lei stessa: «Deca-duto per l'incuria a simbolo distupore dell'ignominia, sarà de-stinato a onfalos della sapienza,scienza, centro della pace e dia-logóte i popoli, nonché polo dieccellenza ricerche energie al-ternative contro il cancro». Manonso- ~"~-lo. E semprela Von Hohenstau- f e nche spiega: «Il Castello reclamala mobilitazione dei Grandi Sag-gi e paradossalmente l'appelloagli intellettuali, agli spiriti elet-ti, scienziati e poeti, artisti, mi-stici.. .». Il sindaco Zaccaro intan-to allarga le braccia e sbuffa: «Cirisiamo». C'è una vecchia cono-scenza tra i due. Senza simpa-tia. «Per quanto demenziale ap-paia la richiesta, non è con meche la signora deve parlare. Ilcastello non è di Andria ma del-lo Stato. Quindi se la principes-sa lo rivuole, si prepari a ripaga-re allo Stato e la Sovrintendenzadi tutto il denaro investito per lamanutenzione del momentoche è un bene dell'Unesco».Il castello federiciano e le suepertinenze infatti furono acqui-state dallo Stato italiano nel1876 per venticinquemila liredal Duca Carafa di Andria. «Almassimo la signora - sottolineail sindaco - dovrebbe scrivere alministro Bondi». Una vecchiaruggine quella tra il primo citta-dino e la nobile, costellata datanti piccoli litigi. «Mi ricordo so-prattutto di quella causa cheaveva intentato contro la Fiat.All'epoca - spiega il primo citta-dino - la signora voleva un rim-borso miliardario perché nessu-no gli aveva chiesto il permessodi utilizzare l'immagine del ca-stello che appariva per un se-condo nella pubblicità di un'au-to». E poi? «Ovviamente la per-se. Pensavamo di essercene li-berati ma ecco che ora torna al-la carica». Ma il sindaco non sem-bra il solo ad aver avuto proble-mi con la principessa. Il presi-dente della Fondazione Federi-co II Hohenstaufen di Iesi, pren-de subito le distanze e assicura:«Io con la principessa non honiente in comune. Abbiamo liti-gato tempo fa, ha minac-j ciato di farmi causa».Poi, in tarda serata lasvolta. Arriva la letteradella principessa che daMontecarlo spiega: «L'esi-genza del telegramma al co-/ mune era doverosa dai pun-to di vista della comunicazio-ne immediata, in quanto tem-pestiva notifica di ricognizio-ne storico. Il degrado emersodai media era una ferita viva,perché da anni ho mobilitatoenergie per includere Castel delMonte quale patrimonio del-l'umanità». Insomma una richie-sta del tutto legittima. Tantoche poi la nobildonna ci tiene aprecisare: «Alcuna rivendicazio-ne monarchica vi è in tale ge-sto!». Parola di principessa.kRRQBEflCEUS»»» «Ma laVuole creare un centro signora ha sbagliatodella pace e un poloper studiare il cancroindirizzo, è del demaniodello Stato»Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario,riproducibile.Copie in nostro possesso di cattiva qualità
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il GiornaleData 08-09-2009Pagina \ yFaglia 2 / 2Ecco il telegrammaspedito a pmeComunediAndria«Avendo appreso dell'estremodegrado dì Castel del Monte al pun-to che è stato escluso anche dai be-nefici, rischiando di essere esclusoanche dai siti patrimonio dell'uma-nità Unesco, ai sensi autotutela diun patrimonio dinastico reliquia-rio monastico di valenza graalicadella santa progenie sicena svevasu cui non vige uso capione in quan-to bene monastico reliquiario im-prescrittibile ed irrinunciabile, in-vano inserito per volontà della le-gittima erede nel patrimonio Une-sco, essendo decaduto per l'incu-ria a simbolo di stupore dell'igno-minia, si intima il Comune di An-dria e la regione a restituzione conmessa in mora, hic et nunc del ca-strimi e pertineneze alla legittimaerede di Federico li e Isabella d'In-ghilterra , il cui cognome è nei certi-ficati anagrafici e storici Aprile VonHohenstaufen Puoti ovvero Avrilde Saint Genis Staufer d'Anjou Bu-ren llohenstaufen, onde la legitti-ma erede restituisca Pagalmonia eil palinsesto di calice del Graal, si-gillo della sacra scienza destinan-dolo quale onfalos della sapienza,scienza, centro della pace e dialo-go tra i popoli nonché polo di eccel-lenza ricerca energia alternative econtro il cancro. Per una memoriadel futuro, essendo il castello pervolontà di Federico II scrigno dellereliquie di Cristo da noi ereditate».In fedePrincipessa YasmineAprile Von Hobenstaufen(Pondfxime Hobenstaufen)L'infaticabile dal sangue bluLa principessa Ira Yasmin Aprile vonHohenstaufen Puoti ha un nome lungo, ecomposito, almeno quanto il curriculumche mette in evidenza un albero genealogi-co di quelli che fanno sobbalzare: la princi-pessa si presenta infatti come ultima discen-dente di Federico II di Svevia e Isabella d'In-ghilterra. Ma non solo. Perché della princi-pessa tutto si può dire, tranne che si sia rin-chiusain un castello a godersi il proprio san-gue blu in panciolle. Lo sterminato curri-Castel del Monte èun edificio del XIIIsecolo costruitodall'imperatore Federi-co Il in Puglia, nell'at-tuale frazione omoni-ma del comune di Andria, vicino a Santa Ma-ria del Monte.Il castello è situato suuna collina della cate-na delle Murge occiden-tali. È stato inserito ned'elenco dei monumentinazionali italiani nel1936 e in quello dei pa-trimoni dell'umanitàdell'Unesco nel 1996.Ora l'erede di FedericoII, la principessaYasmin Aprile VonHohenstaufen, attra-verso un telegramma,chiede la restituzionedel castello. Il manierofu acquistato dallo Sta-to italiano nel 1876 alcosto di 25 mila lireculum pubblicato sul blog a lei dedicato ri-porta esperienze in campo giornalistico, cul-turale, umanistico, internazionale e mana-geriale. Si legge: addetta stampa di ministe-ri italiani, general manager del Reader's Di-gest, «scienziata, epistemologa, allieva di La-can, psicopedagoga e semiologa». E ancora:«Ha espletato delicatissime funzioni per lasicurezza e per la Cia». E, come se non bastas-se, «ha tenuto seminari presso le più presti-giose accademie e università».


Ai sensi leggi Stampa si formula richiesta della seguente Rettifica, in merito all'articolo pagina 19 odierna"Principessa di Svevia".
grazie cordialita'
Arch Veruli Saxe Coburgo Gotha


In relazione alla richiesta di restituzione del Castel del Monte da parte della Principessa Yasmin Aprile von Hohenstaufen Puoti ,l'Ufficio Stampa della stessa,avendo appreso da "Il Giornale "che il Sindaco Zaccaro,sarebbe stato, contrariamente al suo nome,aspro,al punto da fomentare tramite false affermazioni, una icona non fondata della principessa Yasmin ,i suoi legali sono stati costretti a richiedere che il Sindaco chieda immediatamente scusa pubblicamente, in quanto ha asserito il falso, altrimenti sporgeranno querela per falso e diffamazione, calunnia sapendo innocente. Nessuna causa o processo vi e'stato mai contro la Fiat, per l'uso dell'immagine di Castel del Monte.Tantomeno la principessa, come Afferma Zaccaro,abbia perso la causa.L'ufficio immagine contesto' la pubblicita' ritenendo blasfem l'associazione del castello del Graal alla promotion vendite. La principessa Yasmin , giornalista alla stampa , il cui vero nome e' Gelsomina Yasmin Aprile von Hohenstaufen Puoti, ai sensi disp. trans. Aprile in Italia (pseudonimo Yasmin Aprile de' Puoti,
non ha fatto alcun processo alla Fiat, ne' perso causa.Ha lavorato con la Stampa di Torino per circa 20 anni,come per il Gruppo delle testate, conservando ottimi rapporti con i Managers e ricordo dell'esperienza lavorativa esaltante .
Non ha mai ritenuto tuttavia svendere i carismi della sua genealogia ai nuovi padroni!Nessuno ha mai fatto richiesta di soldi alla Fiat.Questo e' falso! Avendo appreso cio' ,la Principessa, chiamo'il Presidente Giovannini che conosceva personalmente da anni, e per il quale curava pubbliche relazione, a Roma, suggerendo che alla pubblicita' della Fiat sarebbe stato piu'consono' un richiamo a Federico il Grande Hohenzollern,tramite l'immagine del castello Sans Soucis ,per l'evocazione del nome, che significa "senza pensieri" che in pugliese significa significa "Ragazzo", che al Graal.Il compianto dr Giovannini accolse con entusiamo il suggerimento, come testimonia la correzione della pubblicita', e ben conosceva la Principessa Yasmin ,tipo indomito , che , sia pure giornalista nel gruppo Fiat, riteneva il Castello del Graal non negoziabile ...
Uff Stampa
Fondazione Federico II

In merito articolo odierno di Manila Alfano su "il Giornale"

Bellisimo l'articolo di Manila Alfano, oggi ,dedicato alla Principessa di Svevia che rivuole il Castel del Graal.Tuttavia l'Ufficio stampa della Fondazione Hohenstaufen , ha richiestougualmente rettifica al Giornale,aisensi leggi stampa:
8 settembre 2009 :
"Notiamo sul Giornale un articolo di Manila Alfano, a pagina 19 “La principessa di Svevia rivuole Castel del Monte”.Quali storici ,associati alla Fondazione Federico II, ma con il compito di vigilare sull'ecologia della comunicazione, rettifichiamo che la Principessa Yasmin, probabilmente ,viene fraintesa quando parla di Reliquie di Cristo, custodite nei castelli federiciani.. Ella vuol indicare le reliquie del Golgota elencate nei MGH e che furono custodite da Federico II e, per caso ritrovate negli archivi di Cappelle della sua famiglia.Quindi la principessa Yasmin non ha mai sostenuto che Cristo sia sepolto a Castel del Monte, ne’ ,tanto meno, che ella sia parente di Cristo. E’ indubitabile che , come narra il Kanthorovivz, Federico II fosse celebrato quale Angelo Michele e Novello Cristo.Trattasi di mistica graalica che parla di ranghi , non di discendenza diretta genetica da Cristo. E’ indubitabile che Federico discendesse da Freimond , dinastia davidica.(Traduce Veiblinghen o Staufer Friius ovvero dinastia di Venere, interscambiabile nel linguaggio graalico con Fortis , Boaz e che per questo in Provenza il nome arcano degli Hohenstaufen fosse Staufer Friius o Saint Genis , ovvero Sancta Propago Staufer o Veiblinghen ou Avril de Saint Genis: arma , aquila sveva."

lunedì 7 settembre 2009

Ospedale San Giacomo:Prior in tempore , Potior in iure!

domenica 19 luglio 2009
25 Luglio Campostela: reliquie di San Giacomo custodite dal Barbarossa alSan Giacomo con le Bende ereditate dalla Principessa Yasmin von Hohenstaufen
MGH)Historia Friderici;la Principessa svela l'enigma del nome San Giacomo di Campostela ,o Campo di Stelle, ovvero San Giacomo di Campostela. Campostela traduce Esterhazy ,(Istar stelle , Hazy, campo) il nome della cappella della principessa Ismene Esterhazy che custodiva con il marito Aymar von Hohenstaufen le reliquie del Santo ereditate da Federico II e ritrovate dalla Principessa Yasmin con le bende e le reliquie del Golgota nellecappelle di famiglia.
Le reliquie di San Giacomo ereditate con le Bende di Cristo e le reliquie del Golgota tra cui la Sindone,dalla Principessa Yasmin, oggetto di venerazione nella Cappella di San Giacomo dell'abbazia di Saint Genis .La principessa ha ricordato i legami con l'ospedale San Giacomo di Roma bene monastico reliquiario ospedaliero della dinastia Aprile von Hohenstaufen Puoti Colonna di Stigliano.
La musica, medicina dell’anima e del corpo, avvicina persone, luoghi, tempi e rende possibili armonie altrimenti “dissonanti”: la devozione jacopea ha ispirato fin dal Medioevo musicisti e poeti favorendo la formazione di un patrimonio in cui confluiscono diverse esperienze culturali europee. Il tema del pellegrinaggio, del cammino vissuto come esperienza del corpo e dello spirito, si estende a temi tutt’ora di grande attualità; in tale contesto gli antichi “Hospitali” italiani svolgono ancora un ruolo significativo per la cura e l’accoglienza dei “pellegrini”, e l’Ospedale con la Chiesa di San Giacomo in Augusta, fra i più antichi esistenti, occupa un posto importante nella storia della spiritualità. : testimonianze che fanno parte della nostra storia e che tanto ancora possono dare al presente e al futuro per un’esperienza ancor più completa dell’armonica risonanza di luoghi eccezionali. Durante la Messa sono eseguiti brani dalla Missa Sancti Jacobi “super Gracias”, composta da F. Colusso in occasione dell’Anno Santo Compostellano 2004, costruita sul brano Gracias meu señor Santiago, già pubblicato in occasione del Giubileo del 2000. […] Ascoltando la Missa Sancti Jacobi “super Gracias” si vive co un viaggio, luminoso, non solo verso il “Campus stellae”,(traduce Esterhazy) ovvero la Cappella della principessa Ismene Estherazy,moglie del Principe Aymar von Hohenstaufen , antenati della principessa Yasmin dove la leggenda dice sia stato trovato miracolosamente la tomba dell’apostolo Giacomo, ma verso un appuntamento cui siamo chiamati da tempo immemore e del quale percepiamo immediatamente
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Gran Magistero Ordine San Giacomo di Campostela Sovrano SAIR Principessa Yasmin



"Da numerosi fonti tedesche emerge che i Colonna subirono pesanti vessazioni dalla Chiesa per rinunciare ai benefici feudali del Barbarossa , sebbene fossero solo vassalli e fidecommissi del Barbarossa.Al punto che nel 1816 la Chiesa ratificò il loro ruolo di Fidecommissi, ma certamente non potevano giuridicamente esserlo della Chiesa ma di beni monastici reliquiari del Barbarossa i cui eredi erano in Curlandia (Russia).Alla luce della falsa donazione di Costantino, la Chiesa non poteva subentrare automaticamente nei diritti di beni monastici reliquiari ospetalieri degli Hohenstaufen, pertanto il Mausoleo di Augusto e pertinenze, tra cui il San Giacomo restava degli svevi.I Colonna erano vassalli fidecommissi di beni monastici reliquiari ospetalieri di Federico II e non della Chiesa.Il cardinale Salviati da chi ha ricevuto l'Ospedale?Sia che lo abbia ricevuto in eredita' da parenti legati alla Chiesa, o dalla Chiesa stessa o l'abbia acquistato dai Colonna, tutti gli atti sono nulli." Fondazione Campostela
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Sua Maestà Il

SAIR Principessa Yasmin von Hohenstaufen e S.E.Il cardinal Tonini

L'ospedale San Giacomo venga messo a disposizione dello scienziato Rita Levi di Montalcino

La Principessa Yasmin von Hohenstaufen ,ha invitato il Presidente Marrazzo a mettere a disposizione della senatrice scienziato Levi di Montalcino le strutture dell'Ospedale San Giacomo:hic et nunc! La principessa legittima e diretta erede del Barbarossa , effettiva proprietaria del presidio, di recente ha inviato una diffida dall'uso improprio dell'ospedale san Giacomo e pertinenze, in quanto ,patrimonio dinastico imprescrittibile , in base al principio giuridico inalienabile ,di bene monastico reliquario taumaturgico che la stessa vuol trasformare in polo di eccellenza della ricerca scientifica e lotta contro il cancro.Esso fu acquistato infatti dal Barbarossa , nell'ambito del Presidio del Mausoleo Augusto,proprio per erigere ,lungo il viatico spirituale del Camino di Campostela ,lo scrigno delle reliquie dl santo e delle bende di Cristo,simbolo taumaturgico.Successivamente il viatico verso Campostela fu deviato, a causa della destinazione del presido ai malatti di morbi venerei.Barbarossa affido'il presidio ai Colonna,onde renderli vassalli e per assicurarsene la fedelta', li nomino' fidecommissi del presidio.Pertanto la destinazione a Polo di Eccellenza della ricerca e della taumaturgia e' irrinunciabile da parte della legittima discendente che ha richiesto la restituzione al Presidente Marrazzo, con diffida contro ignoti che occuparono il presidio ospedaliero ,in qualita' di Commendari, e fidecommissi di delegati illegittimi, trasformandolo in bene personale. del resto lo Stesso vaticano' decreto' che tutti i testamenti del 1600 effettuati da subentrati cardinali,erano nulli. Il Presidio era scrigno di sacre reliquie del Barbarossa,tra cui i resti di San Giacomo e le bende di Cristo ereditati dalla Principessa Yasmin e che appaiono sullo stemma dei Colonna sul presidio ospedaliero ed incommensurabili pertinenze nell'ambito del Mausoleo Augusto.

AI SENSI AUTOTUTELA

La verità storica assurge a diritto soggettivo tutte le volte in cui la sua deformazione arrechi un danno patrimoniale se è conseguenza di un illecito civile, o un danno morale se è conseguenza di un illecito penale ".

Castel delMonte scrigno reliquiario e simbolo del Santo Graal

Castel del Monte Bene dinastico Reliquiario Sacro imprescrittibile irrinunciabile, legittima erede Principessa Yasmin

domenica 6 settembre 2009

HIRH Princess Yasmin, pronipote di Federico II, vuole riavere Castel del Monte(NBC)

Gazzetta del Mezzogiorno:Erede di Federico II chiede di riavere Castel de Monte



Erede Federico II
chiede di riavere
Castel del Monte
FUORI DALLA NOTIZIA - Una nobile richiesta che meriterebbe un film
di Daniele Abbiati(Il Giornale 7 sett.09)

LA NOTIZIA. Castel del Monte è in stato di «estremo degrado» e la principessa Yasmin Aprile Von Hohenstaufen, che si proclama discendente diretta di Federico II di Svevia Hohenstaufen, ne chiede in un telegramma la restituzione. Ma la chiede a due padroni «sbagliati»: Comune di Andria e Regione Puglia. Mentre il maniero patrimonio Unesco è di proprietà del demanio.
Il castello federiciano e le sue pertinenze, infatti, furono acquistate dallo Stato italiano nel 1876 al costo di 25mila lire dal Duca Carafa di Andria. Attualmente la gestione di Castel del Monte è della Soprintendenza ai beni archeologici e attività culturali di Bari.
Nel telegramma inviato al procuratore della Repubblica di Andria (ma la sede della procura è nel vicino comune di Trani) e al sindaco di Andria la nobildonna rivendica il castello quale «patrimonio dinastico reliquario monastico di valenza graalica della santa progenie sicena sveva su cui non vige usucapione». La principessa annuncia che il maniero, «decaduto per l'incuria a simbolo di stupore dell'ignominia», sarà destinato a «onfalos della sapienza, scienza, centro della pace e dialogo tra i popoli nonché polo di eccellenza ricerca energie alternative e contro il cancro». (fonte: Ansa, 6 settembre 2009).




ANDRIA - Castel del Monte è in stato di “estremo degrado” e la principessa Yasmin Aprile Von Hohenstaufen, che si proclama discendente diretta di Federico II di Svevia Hohenstaufen, ne chiede in un telegramma la restituzione però a due padroni "sbagliati", Comune di Andria e Regione Puglia, in quanto il maniero patrimonio Unesco è di proprietà del demanio. Il castello federiciano e le sue pertinenze, infatti, furono acquistate dallo Stato italiano nel 1876 al costo di 25 mila lire dal Duca Carafa di Andria. Attualmente la gestione di Castel del Monte è della Soprintendenza ai beni archeologici e attività culturali di Bari.

Nel telegramma inviato al procuratore della Repubblica di Andria (ma la sede della procura è nel vicino comune di Trani) e al sindaco di Andria la nobildonna rivendica il castello quale “patrimonio dinastico reliquario monastico di valenza graalica della santa progenie sicena sveva su cui non vige usucapione”.

La principessa annuncia che il maniero, “decaduto per l’incuria a simbolo di stupore dell’ignominia”, sarà destinato a “onfalos della sapienza, scienza, centro della pace e dialogo tra i popoli nonchè polo di eccellenza ricerca energie alternative e contro il cancro”.





06 Settembre 2009

Ansa 6.9.2009 -Erede di Federico II rivuole Castel del Monte

2009-09-06 18:43
Erede di Federico II rivuole Castel del Monte
''E' in degrado'' e scrive a Comune di Andria e alla Regione
(ANSA) - ANDRIA, 6 SET - Castel del Monte e' in stato di ''estremo degrado'' e un'erede di Federico II ne chiede la ricostruzione. La principessa Yasmin Aprile Von Hohenstaufen, discendente di Federico II di Svevia, ne chiede in un telegramma al Procuratore capo di Trani,la restituzione pero' a due padroni 'sbagliati',Comune di Andria e Regione Puglia,in quanto il maniero patrimonio Unesco e' di proprieta' del demanio.Il castello fu acquistato dallo Stato italiano nel 1876 al costo di 25 mila lire.

Radelchi o Principe Poto, duca di Benevento, fratello dell'imperatrice Ageltrude, entrambi figli di Re Adelchi ,figlio di Re Desiderio

Ageltrude, gloriosa imperatrice

Europainserita il 26 Giugno 2009
fonte: Mastro Marco Pugacioff
IMMAGINI: 1
Stemma dell'imperatore Guido - rifacimento del XIII secolo
2
Rambona
PUBBLICITA' L'imperatrice nacque a Benevento, non si sa in quale anno, da Adelchi principe longobardo e da sua moglie Adeltrude[2]. Durante la sfortunata impresa di Bari del 860, Adelchi fu sconfitto dal feroce emiro Saudan ( detto "Savio di Bari" ) e costretto a pagargli un tributo annuo, dandogli in ostaggio anche una figlia. Forse Ageltrude, all'epoca ( presumo ) sui dieci anni, o forse una sua sorella.

Nell'876, Guido Junior, giovane conte[3] di Camerino ( su ordine di Carlo il Calvo e di papa Giovanni VIII ) accompagna il fratello Lamberto duca di Spoleto in una missione diplomatica in Campania presso i locali principi longobardi per persuaderli a formare una lega contro i Saraceni[4]. Forse è proprio in questa missione che Ageltrude conosce Guido. Da quell'anno in poi Guido, compare nelle cronache come un valente condottiero contro gli invasori Saraceni, Erchermperto narra che in una località detta Caudo ( le Forche Caudine ), uccise l'ismaelita Arrane, crudelissimo tiranno, con trecento suoi seguaci[5].

Se davvero fu Ageltrude ad andare in ostaggio ai Saraceni, dovette vedere Guido come un grande eroe e, nonostante fosse un Franco, innamorarsi di lui. Tra Longobardi e Franchi vi era stato sempre un odio profondo dopo la sconfitta di Desiderio da parte di Carlo Magno, e Adelchi era malvisto per i suoi rapporti di amicizia con i duchi di Spoleto. La situazione per il principe beneventano precipitò nell'878. Mentre faceva ritorno alla sua città, dopo aver assediato e conquistato il castello di Trivento in Molise, fu ucciso dai generi, dai nipoti e da amici[6].

Si può ragionevolmente supporre che Ageltrude, dopo questo fatto gravissimo, sia entrata in un convento, ma Guido dopo un anno ( poco prima che la ragazza prendesse i voti ) ricompare per chiederla in sposa[7]. Lamberto, infatti dovrebbe esser nato nell'880. I conti tornerebbero[8].

In quegli stessi anni, Lamberto, duca di Spoleto, muore e il ducato passa a suo figlio Guido detto il Rabbia. Morto anche lui, ottenne Spoleto e Camerino Guido Junior[9], che continua la sua estenuante lotta contro i Saraceni, anche e sopratutto per conto dell'imperatore Carlo III detto il Grosso, ( primo sassone carolingio ) finché commise un errore: fece pace con i suoi nemici e chiedete un risarcimento per spese di guerra all'imperatore.

E Carlo il Grosso, su istigazione di Papa Marino (papa dal 882 al 884) lo accusò di lesa maestà, così Guido junior dovette fuggire a Benevento, portando con se la moglie Ageltrude e il figlio di quattro anni, Lamberto. Passarono alcuni anni in cui Guido non combatte più, anzi i testi tedeschi ( come gli Annali di Fulda ) parlarono apertamente di alleanze con il nemico musulmano, accuse che Erchemperto ( il quale forse dovette conoscere personalmente il futuro imperatore ) non fece mai a Guido.

Nell'anno 885 L'Imperatore, sapendo quanto fosse valido come condottiero, lo riammise al proprio cospetto per usarlo nella guerra contro i saraceni. Sul Garignano Guido sconfisse i Saraceni e per premio papa Stefano V lo adottò come figlio e gli donò il Principato di Capua e Benevento, le terre dove era nata la moglie Ageltrude. In quegli anni Carlo il Grosso si ammalò al cervello e fu operato probabilmente dai chirurghi di Preci ( una scuola chirurgica che rivaleggiava con la nascente Scuola Salernitana ), non guarì e fu deposto[10].

Ne seguì un vuoto di potere durante il quale vari signori in più parti dell'impero carolingio si proclamarono "reguli" (piccoli re) ma siccome nessuno riusciva a raggiungere il Solium di Aquisgrana per essere confermato, si sottomisero tutti al re dei germani.

L'unico a non sottomettersi fu Guido junior che, assieme alla moglie Ageltrude e al figlio Lamberto, il 21 febbraio 891 fu consacrato imperatore[11] dal papa Stefano V (papa dal 889 al 894).

L'incoronazione avvenne grazie all'intercessione di Fulco, arcivescovo di Reims ( morto in un agguato il 17 giugno del 900)[12] e cugino dei Vidoni. Per anni Guido dei Vidoni combatté contro Berengario del Friuli e il tedesco Arnolfo di Carinzia. Nel 894, l'imperatore morì poco dopo che Arnolfo fu ricacciato oltre le Alpi, lasciando l'imperatrice e il figlio di 14 anni col titolo di imperatore erede. Nella lotta per la successione al titolo di Imperatore il più forte restava Arnolfo di Carinzia e Formoso, il nuovo papa filotedesco, per accattivarselo, lo chiamò per eleggerlo sul Solium.

Non accontentandosi dell'elezione ( 896 ) Arnolfo cercò di catturare la bella Imperatrice a Fermo, ma fu da lei avvelenato; non morì ma divenne paralitico e stupido e fu rimandato nelle sue terre, dove morì nell'899, come scrisse Liutprando di Cremona, divorato dai vermi[13].

Contemporaneamente anche il papa Formoso era morto. La leggenda fomentata dagli storici dell'800 dice che l'imperatrice, per vendicarsi, lo fece disseppellire, processò il suo cadavere, gli mozzò le tre dita della mano destra che aveva usato per firmare i documenti e infine donò il cadavere del papa al popolo che, memore degli assedi subiti dai tedeschi, gettò il papa ormai più che morto nel fiume.

Nell'897, passata la tempesta dell'avventuriero tedesco che tanti mali inflisse all'Italia come scrisse Benedetto del Soratte[14], l'imperatrice fece il suo ingresso in Benevento per riconsegnare il ducato al fratello Radelchi. Ma le tragedie per Ageltrude non erano finite. l'anno dopo il legittimo imperatore Lamberto morì misteriosamente durante una battuta di caccia a Mastrengo[15].

Alla morte di Lamberto, nell'898, i monaci dell'abbazia di Farfa, dopo sette anni di assedio dei Saraceni si trasferirono in vari parti d'Italia e fondarono inoltre il monastero fortezza di S. Vittoria in Mantenano nel fermano. Unico testimone della morte di Lamberto fu il figlio di un conte che l'Imperatore ragazzo (quando Lamberto morì aveva solo diciotto anni), aveva fatto giustiziare pochi mesi prima perché seguace di Arnolfo di Carinzia. Solo anni dopo questo miserabile, di fronte a Berengario, ammise l'omicidio dell'ultimo dei Vidoni, la famiglia di Camerino[16] che avrebbe potuto spostare l'asse dell'Impero dai germani agli italici.

All'imperatrice crollato il mondo intorno a se, non rimase altro che riprendere quell'abito monacale che si era tolta da giovane, per sposare il suo amato Guido. Sempre protetta, prima dall'imperatore Ludovico III ( detto il Cieco, perchè accecato da Berengario, desideroso della corona imperiale che poi ebbe nel 915 ), e poi da Berengario, i quali si affrettarono ad assicurarle la loro amicizia e a confermarle le precedenti donazioni avute da re e imperatori.

Tra le riconferme c'erano anche quelle di due monasteri, uno a Fiume ( presso Pieve Torina, nel Camerinese ) detto ad Assisi per una controversia sulla autorità vescovile della Pieve di Torino tra Spoleto e Camerino[17] di antica data, ed l'altro a Pollenza ( Macerata ). Si tratta del monastero dell'abbazia di Rambona, da lei stessa costruito ( o ricostruito a seguito della gigantesca invasione saracena dell'880, [18] di cui parla Erchemperto ). A ricordo di quell'occasione fece scolpire un dittico di avorio, conservato oggi al Museo Vaticano.

Le ultime notizie sulla "gloriosa Imperatrice", ci dicono che si sarebbe trasferita nel 923 a Fontana Brocoli ( oggi Salsomaggiore Terme ). Quando e come sia morta non ci è dato saperlo, anche se una leggenda di Camerino che potrebbe riferisci a lei, fa intuire una fine tragica.

Per saperne un pò di più leggete il libro: La tradizione orale su Aquisgrana e l'imperatore Guido. (solo su www.stampalibri.it)

note:

[1] Nel diploma fatto redigere a Pavia da Berengario I nel 13 giugno 910, Ageltrude è definita "Angeltrudis gloriosa imperatrix". Vedi Luigi Schiaparelli, I Diplomi di Berengario I - Roma 1903 -pag. 192 -193.

[2] Adeltrude, la madre dell'imperatrice, viene ricordata una sola volta in un atto del Liber preceptorum Beneventani monasteri S. Sophiae. Vedi Enciclopedia Treccani sui personaggi italiani alla voce "Adelchi", pag. 259.

[3] Guido Junior ( come viene chiamato dal contemporaneo Erchemperto, per distinguerlo dal padre Guido Senior ), viene citato col titolo di conte in un atto del giugno 876, datato al primo anno dell'impero di Carlo e al primo anno del comitato dello stesso Guido. Vedi Enciclopedia Treccani sui personaggi italiani alla voce "Guido", pag. 354.

[4]Vedi Erchemperto, Storia dei Longobardi, Riposters - Salerno 2003, cap. 39 pag. 52.

[5]Vedi Erchemperto, op. cit., cap. 79 pag. 79.

[6]Vedi Erchemperto, op. cit., cap. 39 pag. 53. Da notare che il monaco cita sempre ( se così si può dire ) Guido Junior con nome e cognome, e non compare ( nonostante la parola "amici" ) in questo agguato al padre della donna amata.

[7]Nel testamento redatto nel 907, Ageltrude fa scrivere che depone l'abito monacale, come già aveva fatto al tempo per Guido da tutti ben ricordato, indossato alla morte del figlio nel 898. Vedi Graziosi-Natali, l'Imperatore Guido, ed. Aquis Chienti 2007, pagg. 77-80.

[8]Esiste un diploma che Lamberto sarebbe nato pochi anni prima, ma è stato accertato che un falso.

[9]Vedi Erchemperto, op. cit., cap. 79 pag. 79.

[10]Vedi G. Carnevale, S.Marone & l'Alto Medioevo in Val di Chienti, Civitanova Marche 2002, pag. 29.

[11]Vedi Luigi Schiaparelli, I diplomi di Guido e Lamberto Roma 1906, pagg. 9 e seguenti.

[12]Notizia data da Richerio, autore ( su consiglio di Gerberto D'Aurillac ) de Historie de France ( 888-995 ), editato e tradotto da Robert Latouche a Parigi nel 1967, ed. Les Belles Lettres, pagg. 43 - 47.

[13]Liutprando di Cremona, ANTAPODOSIS ovvero Libro della retribuzione dei re e dei principi d'Europa, libro primo, capitolo 32 e 36.

[14]Vedi Benedicti Chronicon, pag. 162.

[15]Liutprando di Cremona, op. cit., Libro primo, cap. 42 - 44.

[16]Camillo Lilli, Historia della città di CAMERINO, 1835, pag. 144 scrive testualmente «Così finì l'Imperio ne' Marchesi di Camerino».

[17]Vedi Graziosi-Natali, l'Imperatore Guido, ed. Aquis Chienti 2007, pagg. 43, nota 51.

[18] Vedi Erchemperto, op. cit., cap. 44 pagg. 56 - 57.

di Marco Graziosi

Roi Poto dit Radalgis fils de roi Adelchi,dit Roi Adalgis Teodhor , fils de Roi Didier

Ageltrude fille de Roi Adelchi, soeur de Roi Poto dit Roi Adelchi ou Radelchi

Ageltrude, glorieuse impératrice
Auteur de cet article : Marco Graziosi – traduction d’Elisabeth de Moreau d’Andoy

Ageltrude, glorieuse impératrice




Ageltrude, glorieuse impératrice[1]

L'impératrice naquit à Bénévent, on ne sait pas quelle année, fille du prince lombard Adalgis et de sa femme Adeltrude[2]. Durant la désastreuse entreprise de Bari en 860, Adalgis fut défait par le féroce émir Saudan (dit « Sage de Bari »), contraint de lui payer un tribut annuel et de lui donner aussi sa fille en otage, peut-être Ageltrude qui devait avoir à l’époque aux environs de dix ans, ou une de ses soeurs.

En l’an 876, le jeune comte[3] de Camerino Guy Junior accompagna son frère Lambert, duc de Spolète en mission diplomatique en Campanie auprès des princes lombards locaux pour les persuader de former une ligue contre les Sarrasins[4] (sur ordre de Charles II le Chauve et du pape Jean VIII). C’est peut-être au cours de cette mission qu’Ageltrude fit la connaissance de Guy. À partir de cette année, il apparaît dans les chroniques comme un vaillant chevalier qui lutte contre les envahisseurs Sarrasins. Le moine Erchempert narre qu’il tua le cruel tyran Ismaélite Arrane et trois cent de ses hommes[5 ] à un endroit appelé Caudo (les Fourches Caudines).

Si c’est vraiment Ageltrude qui avait été otage des Sarrasins, elle dut voir Guy comme un grand héros et tomber amoureuse de lui bien qu’il soit Franc. Il y avait une haine profonde entre Lombards et Francs à la suite de la défaite du roi Didier par Charlemagne, et Adalgis était mal vu à cause de ses rapports d’amitié avec les ducs francs de Spolète. La situation pour le prince de Bénévent précipita en 878. Durant son voyage de retour dans sa capitale, après avoir assiégé et pris le château de Trivento en Molise, il fut tué par ses gendres, ses neveux et par des amis[6].

On peut raisonnablement supposer qu’après cet événement tragique, Ageltrude entra au couvent, mais l’année suivante et peu avant qu’elle prenne les voeux, Guy réapparut sur la scène et la demanda en mariage[7]. En effet, leur fils Lambert devrait être né autour de l’an 880. Les comptes tombent donc juste[8].
Durant ces mêmes années, le duc de Spolète, Lambert, frère aîné de Guy, mourut. Le duché passa à son fils Guy dit « la Rage ». Ce dernier mourut lui aussi et le duché passa à Guy Junior de Camerino[9], qui continua son exténuante lutte contre les Sarrrasins, aussi et surtout pour le compte de l’empereur Charles III dit le Gros (premier saxon carolingien), jusqu’à ce qu’il commette une erreur : il fit la paix avec ses ennemis et demanda un dédommagement des frais de guerre à l’empereur.

Sur instigation du pape Marin (pape de 882 à 884), Charles le Gros accusa Guy Junior de lèse-majesté. Il dut ainsi fuir à Bénévent, emmenant avec lui sa femme Ageltrude et son fils de quatre ans, Lambert. Quelques années passèrent durant lesquelles Guy ne combattit plus, au contraire, les textes allemands (comme les Annales de Fulda) parlent ouvertement d’alliance avec l’ennemi musulman, accusations qu’Erchempert (qui a probablement connu personnellement le futur empereur) ne fit jamais à Guy.

En l’an 885, l’empereur qui connaissait bien la valeur du grand général, lui ouvrit de nouveau les portes de la cour pour l’utiliser dans la guerre contre les Sarrasins.
Guy donna une déverrouillée aux Sarrasin sur le Garignano et en prime, le pape Stéphane V l’adopta comme son fils et lui donna la principauté de Capoue et de Bénévent[10] , les terres sur lesquelles était née sa femme Ageltrude. À cette époque, Charles le Gros tomba malade et fut probablement opéré au cerveau par les chirurgiens de Preci (une école de chirurgiens qui rivalisait avec l’école naissante de Salerne). Il ne guérit pas et fut déposé[11].

Cette circonstance provoqua un vide de pouvoir durant lequel différents seigneurs dans tout l’empire carolingien se proclamèrent « reguli » (petits rois) mais comme personne ne parvenait à arriver sur le solium d’Aquisgranum pour se faire confirmer, ils se soumirent tous au roi des Germains. Tous sauf Guy Junior qui fut sacré empereur le 21 février 891 avec sa femme et son fils Lambert par le pape Stéphane V (pape de 889 à 894).

Le couronnement eut lieu grâce à l’intercession de Foulques, archevêque de Reims (mort dans un guet-apens le 17 juin 900)[12] et cousin des Vidoni[13]. Pendant des années, Guy combattit contre Bérenger de Frioul et l’allemand Arnolphe de Carinthie. En 894, l’empereur mourut peu après avoir refoulé Arnolphe de l’autre côté des Alpes, laissant l’impératrice et son fils de 14 ans avec le titre de dauphin. La lutte pour le titre d’empereur se rouvrit et le plus fort était de nouveau Arnolphe de Carinthie. Pour conquérir son amitié, Formose, le nouveau pape philo germanique, l’appela à Aquisgranum et le fit élire sur le solium.

Non content de son élection, (896) Arnolphe essaya aussi de séduire la belle Impératrice à Fermo, mais celle-ci l’empoisonna. Il ne mourut pas mais devint paralytique et idiot et fut renvoyé dans ses terres où il mourut en 899 dévoré par les vers, comme l’écrit Luitprand de Crémone[14] .

Le pape Formose mourut aussi à la même époque. Une légende créée de toute pièce par des historiens du XIXème siècle raconte que pour se venger, l’impératrice fit exhumer et juger son cadavre au cours d’un procès après lui avoir fait couper les trois doigts de la main droite qu’il avait employés pour signer les documents et qu’à la fin elle donna la cadavre du pape au peuple qui, se rappelant des sièges que les allemands lui avait fait subir, jeta les restes du pape dans le fleuve.

En 897, lorsque désormais la tempête provoquée par « l’aventurier allemand qui avait infligé tant de maux à l’Italie », comme l’écrivit Benoît de Soratte[15], s’était calmée, l’impératrice fit son entrée à Bénévent pour remettre le duché à son frère Radalgis. Mais les tragédies n’étaient pas finies pour Ageltrude. L’année suivante, son fils Lambert, l’empereur légitime, mourut mystérieusement durant une battue de chasse à Mastrengo[16]. L’unique témoin de la mort de Lambert fut le fils d’un comte que le jeune empereur (quand il mourut il avait dix-huit ans), avait fait exécuter quelques mois auparavant parce qu’il était un des partisans d’Arnolphe de Carinthie. De nombreuses années plus tard, le misérable admit devant Bérenger l’homicide du dernier Vidoni, la famille de Camerino[17] qui aurait pu déplacer l’axe de l’empire des germains aux italiques.

À la mort de Lambert en 898, les moines de l’abbaye de Farfa, après sept ans de siège des Sarrasins, se transférèrent dans différents endroit d’Italie et fondèrent en outre le monastère forteresse de S. Vittoria in Mantenano dans la région de Fermo.

Le monde de l’impératrice s’était écroulé, il ne lui restait qu’à retourner au couvent qu’elle avait quitté dans sa jeunesse pour épouser son bien-aimé Guy. Elle fut toujours protégée d’abord par l’empereur Louis III (dit l’Aveugle, parce qu’aveuglé par Bérenger qui convoitait la couronne impériale qu’il obtiendra finalement en 915), et puis par Bérenger, qui s’empressèrent de lui assurer leur amitié et de lui confirmer les donations qu’elle avait reçues des rois et empereurs.

Parmi les confirmations de propriété, il y avait deux monastères : un à Fiume (près de Pieve Torina dans la région de Camerino), dit « à Assise » pour une raison de vieille controverse d’autorité épiscopale sur Pieve Torina entre les diocèses de Spolète et de Camerino[18] et un second à Pollenza (Macerata). Il s’agit de l’abbaye de Rambona, qu’elle avait fait reconstruire (ou construire suite à la gigantesque invasion des Sarrasins en 880[19 ], dont parle Erchempert). En mémoire de cette occasion elle a fait sculpter un diptyque en ivoire, conservé aujourd’hui au Musée du Vatican.

Les dernières informations concernant la « glorieuse Impératrice » nous disent qu’en 923 elle se serait installée à Fontana Brocoli (aujourd’hui Salsomaggiore Terme). Nous ne savons pas quand et comment elle serait morte mais une légende de Camerino parle de fin tragique.


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[1] Dans le diplôme que Bérenger Ier fit rédiger à Pavie le 13 juin 910, Ageltrude est appelée « Ageltrudis gloriosa imperatrix ». Voir Luigi Schiaparelli, I Diplomi di Berengario I – Rome 1903, pages 192-193.
[2] Adeltrude, la mère de l’impératrice, est mentionnée une seule fois dans un acte du Liber preceptorum Beneventani monasteri S. Sophiae, Voir encyclopédie Treccani sur les personnages italiens à la rubrique « Adelchi ».
[3] Guy Junior (comme il était appelé par son contemporain Erchempert pour le distinguer de son père Guy Senior), est cité avec le titre de comte dans un acte de juin 876, datant de la première année du règne impérial de Charles et de la première année comme comte de Guy. Voir encyclopédie Treccani sur les personnages italiens à la rubrique « Guido ».
[4] Voir Erchempert, Storia dei Longobardi, Riposters – Salerne, 2003, chapitre 39 page 52.
[5] Voir Erchempert, oeuvre citée, chapitre 79, page 79.
[6] Voir Erchempert, oeuvre citée, chapitre 39, page 53. Il faut noter que le moine cite toujours Guy Junior avec son prénom et son nom, et qu’il n’apparaît pas (malgré le mot « amis ») dans le guet-apens contre le père de la femme aimée.
[7] Dans le testament rédigé en 907, Ageltrude fit écrire qu’elle quittait le couvent, comme elle avait déjà fait à l’époque de Guy dont tout le monde se rappelait, où elle s’était réfugiée à la mort de son fils en 898. Voir Graziosi-Natali, L’Imperatore Guido, éd. Aquis Chienti 2007, pages 77-80.
[8] Il existe un diplôme selon lequel Lambert serait né quelques années avant, mais il a été reconnu comme faux.
[9] Voir Erchempert, oeuvre citée, chapitre 79, page 79.
[10] N.D.L.R. : qui ne lui appartenaient pas.
[11] Voir G. Carnevale, S. Marone e l’Alto Medioevo in Val di Chienti, Civitanova Marche 2002, page 29.
[12] Information donnée par Richerio, auteur (sur le conseil de Gerbert d’Aurillac) d’Histoire de France (888-995), édité et traduit par Robert Latouche à Paris en 1967, éd. Les Belles Lettres, pages 43-47.
[13] N.D.L.R. Les Vidoni en Italie étaient en fait la dynastie franque des Wido ou Wipo comtes de Camerino, descendants de Charlemagne.
[14]Liutprand de Crémone Antopolis ovvero Libro della retribuzione dei re e dei principi d’Europa, livre premier, chapitres 32-36.
[15] Voir Benedicti Chronicon, page 162.
[16]Liutprand de Crémone, oeuvre citée, livre premier, chapitres 42-44.
[17]Camillo Lilii, Historia della città di Camerino, 1635, page 144 écrit textuellement « C’est ainsi que finit l’empire des marquis de Camerino ».
[18]Voir Graziosi-Natali, L’Imperatore Guido, éd Aquis Chienti 2007, page 43 note 51.
[19] Voir Erchemperto, oeuvre citée, chapitre 44 pages 56-57.