martedì 1 settembre 2009

La Fidecommisso e Titolo di Duca di Dino passo' a Tallyerand, in virtu'delmatrimonio con la duchessa di Curlandia, antenata Principessa Yasmin,

Dupuy ha consacrato lasua opera a Dorotea Giovanna, princi-pessa di Curlandia e duchessa di Dino,figlia del duca Pietro Biron e di AnnaCarlotta Dorotea Von Medem, e mo-glie di EdmondoAlessandro Périgord,nipote di Charles Marie Talleyrand,il pių astuto dei diplomatici, detto Ŧildiavolo zoppoŧ.Č con un vero piacere che seguiamo,come afferma Alain Ducaux dell’Ac-cademia francese nella sua recensionesu ŦLe Figaro Littéraireŧ (9-12-2002),i passi di questa Dorotea, la cui bellez-za non eguagliava forse quella dellamadre, ma era sicuramente pių affa-scinante e pių eccitante.A noi Ischitani, tuttavia, sono piųnote, grazie al ŦGast auf Ischiaŧ diPaul Buchner, le figure della madre,della sorella Wilhelmine e della ziaElisa von der Recke, nata von Me-dem, per il loro soggiorno a Ischia.Nel 1784 il duca e la duchessa diCurlandia, infatti, con la figlia Wilhel-mine di tre anni e un numeroso se-guito intrapresero un viaggio in Ger-mania, in Austria e in Italia. In Italiavisitarono Venezia, di cui ricorderan-no la pioggia continua, Roma e poitrascorsero l’estate del 1785 a Napolicon un lungo soggiorno a Lacco, ovealloggiarono al Palazzo San Monta-no.La duchesse de Dino, égérie de Talleyrand,princesse de CourlandeElisabetta (detta Elisa) von der Re-cke, soggiornando a Lacco nel 1805nell’ albergo di Don Tommaso DeSiano, scrive nel suo diario: ŦCi av-vicinammo infine ad un edificio situa-to presso il mare, detto palazzo SanMontano; era lo scopo principale delmio pellegrinaggio: il pių tenero sen-timento per una sorella tanto amata michiamava e mi spinse a sostarvi. Fu lāche abitō, vent’anni fa, mia sorella conil suo sposo, l’ultimo duca di Curlan-dia.Gliocchibagnatidilacrimelancia-vano uno sguardo su quel vasto spazioche si trova ancora tra lei e me; unmalinconico ricordo del passato attri-stava l’anima mia. Ero singolarmentecolpita dalle vicissitudini della vita edelle relazioni umane. Vent’anni faquella tenera amica passeggiava con isuoi sogni su questo stesso suolo e ilsuo cuore mi desiderava; ora sono qui,penso a lei e la desidero.Andai vagan-do triste e pensierosa in quei vialetti dimirto e quei pergolati di pampini chele avevano offerto la loro ombraŧ.La tristezza che traspare da questeparole lascia supporre che le due so-relle non si vedevano da tempo. Perun certo periodo, infatti, i rapporti trale due furono piuttosto freddi, anchese la duchessa di Dino, l’ultima figliadella duchessa di Curlandia, amavamolto la zia. Forse qualche suo ap-prezzamento, sia pure sotto forma diconsiglio, sui comportamenti della so-rella e delle nipoti, non era stato moltoben accetto. Dai suoi scritti, infatti,traspare un carattere piuttosto purita-no. Paul Buchner la definisce Ŧseveraprotestanteŧ e Micheline Dupuy Ŧsen-timentale e pudibonda Elisaŧ, aggiun-gendo anche, un po’ malignamente,che forse gli ammiratori della sorellanon le prestavano alcuna attenzione,impietrita, quindi, nella sua amarezzapersonale.Una famiglia veramente particola-re; una famiglia, soprattutto, di donne,le quali si sollazzavano di una liber-tā sessuale, divorziavano pagando aimariti talleri su talleri e facevano al-levare segretamente i frutti delle loropassioni pių o meno passeggere.Il duca Pierre de Biron, con immen-se proprietā nel territorio dell’attualeLettonia, sposa Dorotea di 37 anni piųgiovane di lui e la coppia avrā cinquefigli, ma l’unico maschio, Pietro, muo-re all’etā di tre anni. Quando il duca siaccorse che, a causa dell’etā, Ŧnon po-teva pių essere un marito a parte interadeciseŧ, come mette in risalto AlainDucaux, Ŧcon l’eleganza perfetta checaratterizzava l’Ancien Régime, chela migliore prova d’amore per sua mo-glie sarebbe stata di accordarle quellache chiamerei la libertā del corpoŧ.Ma, a dire il vero, la gentildonna ave-va giā provveduto nella persona delconte Alessandro Batowski. Miche-line Dupuy, tuttavia, scrive: ŦDoroteae Pietro concordarono su un mododi vita compatibile con i loro gusti econvenienze, la loro relativa libertā edi Micheline DupuyEdition Perrin, 2002
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Il trisavolo dei Principi Aprile von Hohenstaufen Yussoupov elesse Fidecommisso e duca di Dino Pietro di Curlandia che trasmise rango e fidecommisso Talleyrand, marito della duchessa di Curlandia

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